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Mbappé può svincolarsi dal PSG e ottenere un maxi-risarcimento, ma solo in un caso estremo

La frattura tra Mbappé e il PSG potrebbe portare anche a scenari oggi impensabili. Col giocatore messo sul calciomercato e fuori rosa, il club francese potrebbe rischiare anche una causa legale.
A cura di Alessio Pediglieri
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Tra Kylian Mbappé e il Paris Saint Germain si è semplicemente all'inizio di una lunghissima estate di calciomercato che si preannuncia calda per tutte le parti in causa. La frattura, insanabile, dei giorni scorsi potrebbe trasformarsi infatti in qualcosa di molto più serio se l'esclusione attuale all'interno del club perdurasse anche all'avvio ufficiale della nuova stagione, che partirà il prossimo 13 agosto. Con scenari ad oggi lontanissimi ma che aprirebbero a conseguenze ben precise.

La notizia dell'esclusione di Mbappé  dai convocati della tournée giapponese del PSG aveva destato scalpore e ancor più ha creato scompiglio la conferma da parte del club di aprire le porte del calciomercato sull'asso francese, mettendolo di fatto in vendita. Fuori rosa, dunque, e sul mercato: una situazione pazzesca che solamente qualche settimana fa era inimmaginabile anche se la tensione tra giocatore e club era sempre stata molto alta.

Il PSG ha anche iniziato a dialogare con i vari interlocutori che subito si sono affacciati alle porte di Parigi per capire per bene la reale situazione, che è molto lineare e semplice: il club francese è convinto che il giocatore stia semplicemente attendendo l'estate 2024 quando potrà scegliere a parametro zero dove andare, ovvero a Madrid dove avrebbe già un accordo di massima con il Real. Per questo, e davanti alle richieste di chiarimenti e di firma di rinnovo mai arrivati, la società parigina ha fatto la mossa più estrema inserendo Mbappé tra gli "indesiderata", gli esuberi, i giocatori in vendita.

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Riprova, oltre alle voci alcune delle quali senza controllo che vedevano in lizza anche l'Inter per un giocatore il cui valore e prezzo è evidentemente impossibile per la società nerazzurra, è stata l'apertura all'offerta araba – concreta – da parte dell'Al Hilal, la prima società che subito si è fiondata sull'affare: 300 milioni al PSG, 700 a Mbappè anche solo per un anno, per poi scegliere se andare effettivamente al Real. Ovviamente, il Paris Saint Germain si è detto disponibile, ma è stato il giocatore a raffreddare il tutto chiudendo sul nascere la trattativa.

Ma la situazione, al momento non è cambiata e così – continuando l'esclusione di Mbappé dalle attività del PSG – si potrebbe anche profilare uno scenario molto più crudo e duro: quello legale. Perché la messa fuori rosa di un giocatore può rientrare anche in una azione di mobbing da parte della società (datrice di lavoro) verso un suo tesserato (dipendente). "Una situazione difficile e delicata da delineare". A sostenerlo è l'avvocato Mattia Grassani, tra i massimi esperti in diritto sportivo, che è intervenuto sul tema: "I torti e le ragioni sono difficili da delineare. Siamo ancora nella fase di preparazione del campionato, ci sono tournée e già si rivendicano esclusioni, mancate convocazioni" ha spiegato a TvPlay. "Tutte e due le parti hanno diritti e doveri e le strategie che si adotteranno nelle prossime settimane saranno determinanti".

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Al di là di dove potrebbe andare a giocare, la situazione attorno a Mbappé quindi potrebbe degenerare da qui a breve se lo stallo restasse l'attuale. Fino ad uno scontro in tribunale, con il giocatore che potrebbe citare il PSG per mobbing, richiedere la risoluzione del contratto e anche un maxi risarcimento per danni.

Uno scenario estremo che potrebbe verificarsi solamente se si allineassero una serie di eventi. In primis, "la risoluzione del contratto è possibile se i comportamenti mobbizzanti e discriminatori del club saranno confermati" spiega Grassani. Dunque, massima attenzione a cosa accadrà nei prossimi giorni: "allenamenti, disputa delle gare, visibilità che daranno o meno al giocatore, amichevoli a cui il giocatore parteciperà o meno. Tutto potrà far pendere l'ago della bilancia a favore dell'uno o dell'altro".

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Ma perché Mbappé si possa eventualmente rivalere sul PSG c'è un'altra conditio sine qua non: "Se al 13 agosto a Mbappé sarà stato impedito di svolgere qualsiasi attività organizzata con la prima squadra allora potrebbero sussistere i presupposti perché Kylian ricorra alla giustizia sportiva francese e ottenga la risoluzione del contratto con il PSG, oltre ad un cospicuo risarcimento economico". A quel punto sarebbe libero di legarsi a chi vorrà.

Una situazione estrema che ovviamente il PSG sa perfettamente di dover evitare e che cela anche il ‘dark side' della vicenda, proprio a favore dello stesso club parigino: "Tutto è nato da un movente direi assolutamente chiaro: la volontà del calciatore di non rinnovare" conclude Grassani. "Il club può afferrare a sua volta una causa di risarcimento milionario se il giocatore si sottrae a doveri contrattuali ed inadempienti nei confronti della società". Insomma, siamo solamente all'inizio di una lunghissima estate che annuncia altri coup de théâtre.

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