Mbappé è un marziano ma contro Koulibaly e van Dijk è tornato sulla terra
Otto gol in 8 partite di Champions League. Sei nelle ultime tre dopo aver scollinato la fase a gironi. Quanto pesano le reti di Kylian Mbappé lo raccontano le cifre (in media, ha fruttato 2.38 punti a match giocato) e i difensori delle squadre che ha incrociato in questa edizione della Coppa. Se la prima parte del trofeo è stata in sordina (eccezion fatta per doppietta contro i turchi del Basaksehir nell'ultima giornata del Gruppo H), nei confronti a eliminazione diretta le prodezze dell'attaccante francese hanno trascinato il Paris Saint-Germain contro avversari di rango.
Tripletta al Barcellona nell'andata degli ottavi giocati al Camp Nou (sotto gli occhi di Messi, impalpabile), acuto anche nel ritorno al Parco dei Principi (1-1). Il Bayern Monaco è stata l'ultima preda impallinata dal calciatore che, assieme ad Haaland, si candida a stabilire la nuova diarchia del calcio europeo e internazionale: lui da parte, il norvegese dall'altra nel solco dell'eterno dualismo CR7/Pulce. La doppietta sfoderata da Mbappé ha indirizzato l'esito della sfida (2-3 per i francesi all'Allianz Stadium) e il passaggio del turno.
Kylian ha fame di vittorie e titoli, di squadra e personali. Vuol prendersi tutto: dopo il Mondiale conquistato nel 2018 punta alla Champions League e all'Europeo. Abbastanza per spezzare il monopolio sul palco del Pallone d'Oro, finora appannaggio dei campioni portoghese e argentino.
Piqué, Alaba e Boateng (non certo gli ultimi arrivati…) sono difensori caduti al cospetto del fenomeno francese. Ma sul piano continentale ci sono due calciatori contro i quali il fenomeno Mbappé è sembrato più umano. L'uno gioca in Italia, l'altro in Inghilterra. Si tratta di Kalidou Koulibaly e Virgil van Dijk che sono tra i centrali più forti al momento nel ‘vecchio continente'.
KK del Napoli fu spettacolare negli interventi compiuti al San Paolo (nell'edizione 2018 lo stadio dei partenopei non aveva cambiato denominazione in Maradona) durante il match di Champions. Uno in particolare è da incorniciare: il tackle perfetto (per scelta di tempo, stile, esecuzione dell'anticipo) ed effettuato in velocità frenando il contropiede.
Un altro escamotage, invece, fu meno bello dal punto di vista estetico ma ugualmente efficace: KK lanciò letteralmente Mario Rui addosso all'avversario pur di fermarlo. Pane per i suoi denti è stato anche il duello ‘uno contro uno' con un altro colosso della difesa, l'olandese van Dijk che contro Mbappé ha ingaggiato (senza sfigurare) il duello anche in velocità. Accadde in nazionale e il centrale del Liverpool (oggi in ripresa dopo l'infortunio al ginocchio) mostrò come si affronta un avversario di quel livello.