Mbappè e Al-Khelaifi hanno litigato furiosamente prima dell’ultima gara del PSG: “Tremavano i muri”
Kylian Mbappé e il presidente del Paris Saint-Germain, Nasser Al-Khelaifi, sono agli stracci. L'attaccante ha annunciato ufficialmente l'addio al club francese in un video-messaggio condiviso sui social alla vigilia dell'ultima partita della stagione. Ha ringraziato tutti, chiamando in causa anche dirigenti e allenatori passati, ma ha omesso il nome di una persona in particolare.
Non c'è stato cenno da parte del calciatore al massimo dirigente, un dettaglio che non poteva passare sotto traccia alla luce di quanto accaduto nell'estate scorsa ed è stato letto come l'ennesimo ‘sgarro' tra le parti. Non è un mistero che il giocatore avrebbe desiderato passare al Real Madrid con un anno di anticipo e per questo manifestò dissenso al rinnovo del contratto.
Quella confessione fatta alla società divenne di dominio pubblico e lui stesso finì isolato per decisione del club, almeno fino a quando non si arrivò un accordo non certo indolore dal punto di vista economico per la rinuncia a premi sostanziosi in cambio del reintegro. Una sorta di armistizio durato fino a pochi giorni fa, quando la situazione è deflagrata di nuovo.
Al-Khelaifi e Mbappé non si parlavano più da tempo ma domenica sera, prima della gara contro il Tolosa, hanno incrociato gli sguardi, si ritrovati faccia a faccia e quel che si sono detti – come riportano i giornali francesi – "ha fatto tremare le mura". Il numero uno del fondo sovrano Qatar Investment Authority non ha digerito l'affronto e ha voluto un chiarimento, spiegazioni. Ma non devono essergli bastate.
Nonostante fossero da soli in una stanza, lontano da occhi e orecchie indiscreti, il tono della conversazione è stato tale da divenire diverbio e poi alterco. Una lite furibonda, sia pure a parole, che ha addirittura ritardato l'inizio del riscaldamento rispetto al solito.
In un contesto del genere non sorprende che, al di là dell'omaggio di tifosi della Cup (la parte più passionale del tifo parigino), Mbappé non abbia ricevuto altri riconoscimenti. C'era solo l'enorme disegno dedicatogli dalla Curva, null'altro. Se l'è fatto bastare anche perché nemmeno gli è stata concessa dall'allenatore la standing ovation che si regala con la più classica delle sostituzioni programmate. Ma la sua non lo era, né poteva esserlo.
Con una nota ufficiale il Paris Saint-Germain ha smentito le ricostruzioni sull'incontro-scontro ad alta tensione: si è trattato solo di un colloquio per "definire le modalità di partenza a fine stagione" e trovare un accordo sui termini della separazione oltre all'intesa già sancita ad agosto scorso.