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Mbappé ai compagni: “Dobbiamo fare vita da atleti, dormire bene”. Neymar lo ridicolizza

Il PSG ancora una volta si sfascia al momento del dunque in Champions League. Una storia che si ripete, ma quello che succede fuori dal campo è anche peggio.
A cura di Paolo Fiorenza
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Tira una brutta aria in casa PSG dopo la sconfitta casalinga col Bayern Monaco negli ottavi di Champions League: uno 0-1 che se lascia ancora tutto aperto in vista della sfida di ritorno in Germania, mette la squadra di proprietà dell'emiro Al Thani nuovamente di fronte alla sua nemesi, ovvero il fallimento nella massima competizione europea. Le scuse a fine partita dei giocatori sotto la curva non bastano certo a placare la rabbia dei tifosi, che non riescono a vedere uno spirito di squadra in quella ammucchiata di stelle con la maglia rossoblù.

Un triste refrain che si ripete ormai da anni sotto la Tour Eiffel, dove le vittorie in campionato si susseguono ma quando l'asticella si alza al livello della Champions emergono le basi fragili di uno spogliatoio da sempre diviso in clan. Neanche l'arrivo di Messi un anno e mezzo fa sembra aver cambiato il corso degli eventi e ora la squadra di Galtier si trova spalle al muro.

Il PSG esce dal campo a testa bassa dopo la sconfitta in Champions League col Bayern Monaco
Il PSG esce dal campo a testa bassa dopo la sconfitta in Champions League col Bayern Monaco

Se la rete di Coman è stata dolorosa da assorbire, quanto accaduto nelle ore successive è stato anche peggio e dà perfettamente idea di cosa sia il PSG, dove le diverse anime non riescono a trovare un punto d'incontro per il bene comune. Neymar che va a giocare non uno ma due tornei di poker il giorno dopo la sconfitta non è solo quello che appare a prima vista, ovvero un calciatore che non ha il senso dell'urgenza del momento e neanche si cura di agire con discrezione. Ma è anche un gesto fatto inevitabilmente per sconfessare e ridicolizzare quel Kylian Mbappé con cui dalla scorsa stagione il rapporto è ai minimi termini, conseguenza della presunzione di entrambi di essere il numero uno al PSG.

È questa l'interpretazione data da molti opinionisti in Francia e non è difficile farsi convincere dalla tesi, viste le parole che il campione francese aveva pronunciato a caldo dopo aver perso la gara col Bayern. "Abbiamo uno svantaggio, ma abbiamo visto che siamo in grado di metterli in difficoltà – aveva suonato la carica Mbappé, mandando poi un messaggio neanche tanto tra le righe a chi volesse intendere – Tutti i nostri giocatori devono essere in buona salute e noi andremo lì per vincere e qualificarci". Mbappé aveva poi ulteriormente insistito sulla necessità di mostrare rigore e professionalità in vista del match in Baviera: "Soprattutto tutti i nostri giocatori devono essere in buona salute. Tutti dovrebbero mangiare bene, dormire bene. Abbiamo visto che quando abbiamo la nostra squadra e siamo in grado di giocare un calcio offensivo, loro vanno in difficoltà".

Un discorso con cui il vicecampione del mondo si è voluto accreditare come guida della squadra nel momento difficile. Un gesto di leadership che Mbappé non si è limitato a fare davanti ai microfoni, ma ha ripetuto pari pari in spogliatoio, affinché il messaggio arrivasse chiaro a chi di dovere: fare vita da atleti è la premessa irrinunciabile se si vuole conseguire grandi traguardi. Risultato? Ritrovarsi Neymar in felpa e cappuccio concentratissimo al tavolo da poker tutto il giorno dopo fino a tarda sera, con l'allenamento del giovedì in programma la mattina successiva.

Neymar mercoledì al tavolo da poker: la sera prima il PSG aveva perso col Bayern
Neymar mercoledì al tavolo da poker: la sera prima il PSG aveva perso col Bayern

L'ex nazionale francese Eric Di Meco non ha dubbi: il brasiliano lo ha fatto apposta, per frantumare l'immagine di leader autoproclamatosi di Mbappé e mettere in ridicolo le sue raccomandazioni. "Il PSG ha appena finito un match di Champions, con una lunga serie di partite in arrivo, e Mbappé deve dire ai suoi amici di essere un po' seri. Ma dove siamo? La cosa peggiore è che dice qualcosa di normale. E l'altro vuole far vedere che nessuno gli dice cosa deve fare: sta dicendo chiaramente a Mbappé che deve andare a farsi fottere. Ma vi rendete conto? In questo periodo in cui ogni tre giorni si giocano i big match, bisogna andare a letto presto e pensare solo al calcio. La festa la puoi fare anche dopo i 50 anni", è l'affondo di uno che la Champions l'ha vinta, col Marsiglia nel 1993. Difficile dargli torto.

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