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Superlega europea di calcio

Mazzata sulla Superlega dalla Corte di Giustizia dell’UE: “La UEFA non viola le regole”

Cosa significa il parere dell’avvocato generale presso la Corte di Giustizia Europea? Juventus, Barcellona e Real Madrid possono organizzare il loro torneo preferito e staccarsi dalla Uefa ma saranno fuori da tutto. E la Champions resterà un miraggio lontano.
A cura di Maurizio De Santis
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Non è ancora un parere definitivo ma il concetto espresso dall'avvocato generale, Athanasios Rantos, presso la Corte di Giustizia dell'Unione Europea indica una direzione, traccia un solco nel quale con ogni probabilità arriverà la sentenza che metterà la parola fine alla vicenda della Superlega e alla battaglia condotta dai club che brandiscono la bandiera. Le parole del legale sono un brutto colpo, l'ennesimo, per Barcellona, Real Madrid e Juventus, le uniche società decise ad andare fino in fondo nella vicenda sfidando le massime istituzioni calcistiche.

"Le regole Fifa-Uefa in base alle quali qualsiasi nuova competizione è soggetta ad approvazione preventiva sono compatibili con il diritto della concorrenza dell’UE", ha ammesso il legale. Cosa vuol dire? In buona sostanza, se il pronunciamento ufficiale manterrà questa impronta, i due organi di governo del calcio continentale e internazionale hanno il diritto di bloccare qualsiasi movimento separatista dei club che provano a riunirsi in campionati alternativi e, al tempo stesso, infliggere sanzioni anche nei confronti dei giocatori di quelle squadre che accetteranno di andare in campo in quelle competizioni.

Il numero uno della Uefa, Aleksander Ceferin.
Il numero uno della Uefa, Aleksander Ceferin.

La conclusione dell'avvocato non è vincolante ai fini della sentenza del Tribunale della UE, per la quale servirà attendere aprile 2023. La deduzione che se ne ricava però è chiara: un'associazione calcistica indipendente può anche portarsi al di fuori della galassia Uefa e Fifa creandone un'altra ma non può continuare a partecipare a competizioni che sono sotto l'egida delle Federazioni senza che quest'ultima ne abbia dato l'autorizzazione.

Juventus, Real Madrid (nell'immagine i presidenti Agnelli e Perez) e Barcellona erano le uniche società rimaste a condurre la battaglia della Superlega.
Juventus, Real Madrid (nell'immagine i presidenti Agnelli e Perez) e Barcellona erano le uniche società rimaste a condurre la battaglia della Superlega.

Tradotto: Juve, Barcellona e Real Madrid possono organizzare il loro torneo preferito ma la Champions resta un miraggio lontano così anche la partecipazione ai tornei nazionali (Serie A e Liga) diventano impossibili. Se intendono portare avanti la loro battaglia, se intendono perseguire le loro mire possono anche farlo ma saranno fuori da tutto perché alla luce delle ultime news la legittimazione del monopolio di Uefa e Fifa sul mondo pallone assesta una mazzata (forse definitiva) alle ambizioni dei fautori della Superlega.

La Uefa accoglie con grande favore – si legge nella nota ufficiale della Federazione – l'inequivocabile parere di oggi che raccomanda una sentenza della CGUE a sostegno della nostra missione centrale di governare il calcio europeo, proteggere la piramide e sviluppare il gioco in tutta Europa.

La Uefa accoglie con favore l'opinione inequivocabile di oggi dell'avvocato generale Rantos, che rappresenta un passo incoraggiante verso il mantenimento dell'attuale struttura di governance dinamica e democratica della piramide calcistica europea. Il parere rafforza il ruolo centrale delle federazioni nella protezione dello sport, sostenendo i principi fondamentali del merito sportivo e dell'accesso aperto a tutti i nostri membri, nonché unendo il calcio alla responsabilità condivisa e alla solidarietà.

Il calcio in Europa rimane unito e fermamente contrario all'ESL, oa qualsiasi proposta separatista, che minaccerebbe l'intero ecosistema sportivo europeo.

In attesa della sentenza definitiva della Corte prevista per il prossimo anno, la UEFA, in quanto organo di governo di interesse pubblico e senza scopo di lucro, continuerà a concentrarsi completamente sulla sua missione di sviluppare il calcio per tutti, in stretta collaborazione con le federazioni nazionali, le leghe, club, giocatori, tifosi, istituzioni dell'UE, governi e altre parti interessate che hanno a cuore i veri valori del calcio.

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