Mazzata per Leao, deve pagare 16 milioni e mezzo: finora in carriera ne ha guadagnati molti meno
Sempre più prezioso per Pioli e il Milan, Rafael Leao si trova adesso a dover affrontare un momento molto difficile fuori dal campo. Il 22enne attaccante lusitano si è visto infatti respingere il ricorso che i suoi legali avevano presentato per chiedere l'annullamento della precedente sentenza del Tribunale Arbitrale dello Sport portoghese, che nel marzo 2020 aveva condannato il giocatore a pagare 16,5 milioni, più interessi, allo Sporting Clube de Portugal.
La Corte d'Appello di Lisbona ha dunque confermato quella prima decisione, in base alla quale Leao era stato ritenuto non legittimato a rescindere unilateralmente il contratto, come invece aveva fatto nel 2018, quando aveva approfittato – assieme ad altri compagni – del clima di intimidazione e violenza creato dalle frange di tifosi che avevano aggredito la squadra nel centro di allenamenti. Leao è quindi tenuto a risarcire il suo vecchio club in maniera molto robusta, con una cifra che supera abbondantemente quanto guadagnato finora in carriera, se si pensa che a giugno compirà 23 anni e l'attuale ingaggio al Milan è di un milione e mezzo netto a stagione.
All'epoca della prima sentenza, l'importo del risarcimento era stato determinato sulla base della perizia di un esperto, che – laddove lo Sporting chiedeva il pagamento della clausola rescissoria di 45 milioni – aveva stabilito come giusto un pagamento compreso tra 15 e 18 milioni, con via di mezzo posta quindi a 16,5 milioni. Nel 2018 il club di Lisbona non aveva visto un euro, dovendo assistere alla ‘fuga' di Leao accasatosi a costo zero al Lille, da dove poi si sarebbe trasferito al Milan l'anno dopo per 23 milioni. Per evitare di pagare l'ingente cifra, al giocatore, cui il club rossonero ha garantito massima assistenza legale, resta un ultimo appello possibile alla Corte Suprema.