Mazzarri vede la Juve: “Non mi dimetterò mai, nemmeno in caso di sconfitta”
La classica "domanda dalle cento pistole" viene fatta a Walter Mazzarri alla vigilia dell'anticipo di campionato contro la Juventus. Il Cagliari reduce dalla pesante sconfitta di Udine (5-1 mortificante) non può permettersi (altri) passi falsi in casa e contro i bianconeri può solo fare una cosa: giocare col coltello tra i denti, vendere cara la pelle. Allegri ha parlato di gara sporca definendo il match una "brutta partita", di quelle dove il pragmatismo del risultato, le necessità impellenti di classifica da parte di entrambe le squadre, prevalgono sullo spettacolo in campo. Non c'è tanto da fare gli schizzinosi, quando mancano poche giornate dal termine ogni punto – anche un pareggio risicato – vale doppio.
I sardi sono quartultimi a quota 25 punti: a +3 su Venezia (che ha una partita in meno) e Genoa, a -4 dalla Sampdoria che naviga in cattive acque ma sembra al sicuro. Eppure, dopo un girone di andata durissimo, sembravano essere riusciti a ritrovare il bandolo della matassa ma cinque risultati utili di fila (2 vittorie e 3 pareggi) sono stati spazzati via da ben 4 sconfitte consecutive. Come avere zavorra addosso mentre cerchi di arrivare disperatamente a riva.
Le cinque sberle prese in Friuli hanno fatto ripiombare tutto l'ambiente nel pessimismo, alimentando perfino voci di possibili dimissioni da parte dell'allenatore. Chiacchiere che Mazzarri spazza via con decisione: "Per dare le dimissioni un tecnico deve avere un gruppo che non lo segue – le parole del tecnico in conferenza stampa -. In questo mese era possibile ci fosse una flessione, ma sicuro non mi dimetterò mai perché penso che fino all'ultima giornata potremo giocarcela indipendentemente dal risultato contro la Juventus".
La Juventus è il peggiore avversario che il Cagliari potesse avere dinanzi a sé in questo momento così delicato della stagione. Può succedere di tutto… e Mazzarri ha un pensiero e un auspicio anche per quanto riguarda l'arbitraggio: "Il regolamento è uguale per tutti, loro non devono pensare ad altro – ha aggiunto il tecnico livornese -. Sono sereno e non voglio avere preconcetti in testa e pensare solo a non ripetere gli errori fatti contro l'Udinese".
La sconfitta dell'ultimo turno è un nervo scoperto, una ferita che sanguina ancora e serve una grande prestazione per dare un segnale, serve uno scatto d'orgoglio. "Il 5-1 ci ha bruciato tutta la settimana, abbiamo prestato il fianco a tutti i contropiede dell'Udinese. Lasciamo alle spalle questa brutta partita, spero che domani ci siano tanti tifosi che ci diano una mano".