Mazzarri all’attacco: “Persone represse che non riescono a rientrare nel calcio”. Con chi ce l’ha
Durante la conferenza stampa di vigilia di Napoli-Genoa, andata in scena oggi a Castel Volturno, Walter Mazzarri non solo ha parlato del possibile utilizzo di Victor Osimhen, appena tornato dalla Nigeria, ma si è tolto anche dei sassolini dalle scarpe nei confronti dei suoi critici, in particolare di chi ne ha chiesto l'esonero: "Persone represse, che non riescono a rientrare nel calcio", così le ha definite il tecnico azzurro.
Lo spunto per far partire all'attacco il 62nne allenatore toscano lo ha dato una domanda sul post Milan-Napoli: la sconfitta per 1-0 ha fatto alzare il livello delle critiche e per la prima volta si è parlato di panchina in bilico. "È 23 anni che alleno, ne ho passate di tutti i colori, cosa vuoi che mi facciano queste cose da un punto di vista personale", ha premesso Mazzarri.
Poi il tecnico partenopeo ha affondato il colpo, in particolare verso qualcuno: "Io capisco che ci sono persone un po' represse, che sono state nel calcio e non riescono a rientrare, che dicono… qualcosa mi arriva, chiedete ai responsabili della comunicazione, gli chiedo delle cose prima di venire da voi, perché non leggo più nemmeno i giornali, non guardo più nulla. Proprio perché ho imparato che a volte si leggono delle cose e a un professionista ti fanno solo innervosire, mentre ci sono delle critiche che io prendo in considerazione, a volte sono input di riflessione".
"Però lo capisco quando una critica è diciamo generale e io a volte mi dico ‘sì, giusto, forse ha ragione, potevo fare questo cambio', quando capisco che la critica parte da un presupposto di tranquillità e libertà – ha continuato Mazzarri – Quando capisco altre cose, mi faccio una risata, perché so già tante situazioni, perché si parla male di una persona o perché si fa una cosa o un'altra. A me questo non tocca proprio. Io sono concentrato di vedere se questi ragazzi riesco a farli rendere al meglio possibile per vincere le partite, di tutto il resto a me non interessa nulla".
A chi si riferisce Mazzarri quando parla di "persone represse che sono state nel calcio e non riescono a rientrare"? Non è difficile tracciarne l'identikit: è evidente il riferimento ad alcuni allenatori attualmente fermi, riciclatisi come opinionisti su stampa, radio e TV. Nelle loro critiche il tecnico di San Vincenzo vede del livore misto a invidia che secondo lui travalica l'aspetto sportivo. Intanto farà bene a vincere col Genoa: i risultati non hanno livore, ma parlano lo stesso.