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Mazzarri applaude il Cagliari nonostante il ko: “Mostrato entusiasmo, potevamo anche vincerla”

Walter Mazzarri ha parlato ai microfoni di DAZN al termine della gara persa dal suo Cagliari per 2-0 sul campo della Juve. Il tecnico sardo applaude la squadra: “Potevamo anche vincerla”.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Walter Mazzarri ha parlato ai microfoni di DAZN al termine della gara persa dal suo Cagliari per 2-0 sul campo della Juve. Il tecnico dei sardi non si nasconde e nonostante la sconfitta applaude la squadra per la reazione avuta dopo il doppio 4-0 subito nelle ultime due gare consecutive. I sardi sono andati vicini al pareggio in due occasioni e Mazzarri si rammarica per non aver concretizzato al massimo quelle occasioni:

"Oggi la squadra ha reagito bene dopo i due 4-0 e sapendo chi avevamo di fronte nel secondo tempo sopratutto meritavamo il pareggio con Dalbert e Joao – sottolinea il tecnico del Cagliari – Avevamo Marin e Nandez assenti, abbiamo permesso il raddoppio su un'ingenuità di troppo".

Cagliari dunque anche sfortunato secondo Mazzarri ma con un atteggiamento propositivo che avrebbe meritato di più: "Con l'entusiasmo che avevamo potevamo anche vincerla. Spero di iniziare un'annata diversa col piglio che la squadra ha dimostrato di avere".

Caso Godin-Caceres, Mazzarri è netto: "Ognuno deve fare il proprio ruolo"

Nessun chiarimento ulteriore invece sull'esclusione di Godin e Caceres: "Ognuno deve avere il proprio ruolo, le parole non servono, bisogna rispondere sul campo – dice Mazzarri – Anche i giocatori, così come gli allenatori devono assumersi le proprie responsabilità, la colpa è di tutti. Però bisogna fare delle scelte e cambiare e prendere delle decisioni".

Nessuna indicazione particolare per il futuro ma solo tanta consapevolezza di voler lavorare molto con un gruppo al quale crede molto: "Io sono un allenatore molto presente. Per fare il mio calcio anche i giocatori devono essere coinvolti". Mazzarri indica un solo giocatore dal quale tutti gli altri devono prendere esempio: "Joao Pedro è un leader. Uno che si impegna sempre perché è convito e ha sposato la causa del suo allenatore".

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