Maxi Lopez a Fanpage.it: “In Italia mi sento a casa, resterò a vivere qui dopo il ritiro”
Il richiamo dell’Italia è stato troppo forte e Maxi Lopez, abituato nella sua carriera a giocare con squadre di prima fascia come Milan e Barcellona, la scorsa estate ha lasciato il Vasco da Gama, glorioso club brasiliano, ed ha detto di sì al Crotone, che al momento dello stop della stagione era secondo in classifica in Serie B. L’obiettivo è quello della promozione che permetterebbe all’argentino di tornare a giocare il campionato di Serie A. Maxi Lopez, in un’intervista rilasciata a Fanpage.it, ha parlato del suo futuro che per ora sarà ancora sui campi di calcio. Il bomber, che a Catania ha vissuto i suoi anni migliori, ha dichiarato il suo amore per l’Italia, il paese in cui sono nati i suoi figli e resterà a vivere anche dopo il ritiro.
Guardando alla tua carriera: c’è una scelta che faresti in modo diverso?
"Non cambierei niente della mia carriera, perché ogni scelta che ho fatto l’ho presa da solo. Mi sono sempre preso la responsabilità di tutte le decisioni, sia quelle che sono state positivi che quelle negative. Sicuramente non ho rimorsi, ho vissuto tutte le mie esperienze al 100&".
Sei in Italia da 10 anni: come ti ha cambiato come calciatore?
"Vivo in Italia da più di dieci anni e qui mi sento a casa. In Italia sono nati anche i miei figli. Mi trovo bene anche perché noi argentini siamo molti simili agli italiani. Questo paese mi ha cambiato come uomo e per questo, anche quando non giocherò più, rimarrò a vivere in Italia".
A 36 anni hai già pensato a cosa ti piacerebbe fare dopo il ritiro?
"Ho 36 anni, ma voglio ancora divertirmi su un campo di calcio. Quando finirò la mia carriera da calciatore, rimarrò nel mondo del pallone, perché è questo il mio mondo e questo mondo mi rende felice. Farò qualcosa legata al mondo del calcio, ma non so ho ancora deciso quale ruolo coprirò".
Da calciatore, qual è il tuo lo stato d’animo: è più voglia di tornare o l’ansia per la tua salute, la tua sicurezza?
"Il mio stato d’animo è buono, mi manca la quotidianità, mi manca allenarmi con i miei compagni, mi manca giocare la domenica e mi manca andare allo stadio. Ma in questo momento credo sia meglio partire in questo modo, un passo alla volta. Dobbiamo cercare di tornare alla normalità il più presto possibile e con i protocolli giusti si può tornare al calcio come lo avevamo prima".
Il Crotone è la tua prima esperienza in una seconda serie: cosa ti ha spinto a metterti in gioco?
"Questa con il Crotone è la mia prima esperienza in seconda divisione. Non avevo giocato mai in un campionato diverso della Serie A. Ma grazie ai miei compagni, a qualcuno che già conoscevo, ma anche grazie ai tifosi e alla gente della città mi sono subito sentito a casa sia in campo che fuori. La scelta si è rivelata bellissima, ora l’obiettivo è riportare questa squadra in Serie A".