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Mauro Camoranesi a Fanpage.it: “Meno ipocrisia nel calcio, il razzismo esiste”

Mauro Camoranesi, ex giocatore della Juventus e della Nazionale campione del mondo di Marcello Lippi, ha parlato in esclusiva davanti alle telecamere di Fanpage.it: “Il razzismo? I giocatori dovrebbero essere meno ipocriti e smetterla di dire che sono solo i soliti 200 seduti in tribuna. Il razzismo è ovunque”.
A cura di Alberto Pucci
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Grande protagonista con la maglia della Juventus, e soprattutto con quella della Nazionale di Marcello Lippi con cui ha conquistato la Coppa del Mondo in Germania nel 2006, Mauro Camoranesi è oggi un attento osservatore di tutto ciò che accade nel panorama calcistico italiano. In attesa di tornare a sedersi su una panchina e di riprendere il discorso interrotto nel 2017 nella seconda divisione messicana, l'attuale opinionista di Dazn ci ha aperto le porte della sua casa di Torino per una lunga e piacevole chiacchierata.

L'ipocrisia dei calciatori

"Il mio obiettivo è tornare in panchina – ha spiegato davanti alle telecamere di Fanpage.it – Il lavoro a bordocampo con Diletta Leotta mi piace, ma preferisco stare dentro al terreno di gioco. So che solo questione di tempo e conto di tornare presto ad allenare, perché è questo quello che voglio fare".

Tra gli argomenti toccati da Camoranesi, anche quello delicato e tanto discusso del razzismo negli stadi italiani.

"È un problema che purtroppo esiste dappertutto. Il razzismo lo abbiamo in casa, quando magari insultiamo un giocatore mentre siamo seduti sul divano e di fianco a nostro figlio. I giocatori dovrebbero essere meno ipocriti e smetterla di dire che sono solo i soliti 200 seduti in tribuna. Il razzismo è ovunque".

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Berlino 2006 e la lotta scudetto

Chiacchierare con Mauro Camoranesi è come aprire un vecchio album di fotografie e fermarsi davanti a quelle più emozionanti.

"Il Mondiale vinto me lo godo di più adesso, che non in quei momenti di euforia generale. Sembrava impossibile vincerlo, anche se sapevamo di essere una buona squadra".

La Juventus, come quella Nazionale, è ovviamente rimasta nel cuore del 43enne italo-argentino.

"Il duello con l'Inter per lo scudetto continuerà fino alla fine, anche se sono convinto che Sarri abbia in mano una squadra più attrezzata per far meglio in Champions League piuttosto che in campionato".

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