Maurizio Sarri ha rifiutato il Milan: le condizioni poste erano inaccettabili per lui
Il Milan sarà da oggi in mano a Sergio Conceicao, dopo l'esonero di Paulo Fonseca comunicato in maniera alquanto surreale dallo stesso ex allenatore – nell'assenza di qualsiasi esponente della società rossonera – nel dopo partita del pareggio contro la Roma. La guida tecnica del Diavolo resterà dunque portoghese, ma avrebbe potuto essere tosco-partenopea, qualora Maurizio Sarri avesse accettato l'offerta fatta dal Milan prima a lui, venerdì scorso. Un'offerta che aveva gli stessi parametri di quella poi accolta da Conceicao e che Sarri ha invece ritenuto opportuno rifiutare, perché evidentemente considerata inaccettabile.
La panchina del Milan offerta a Sarri prima di Fonseca: ha detto no
Il retroscena è stato svelato da Alfredo Pedullà, che del 65enne allenatore dimissionario lo scorso marzo dalla Lazio è buon amico. "Vi racconto un retroscena che è davvero clamoroso – ha spiegato l'esperto di mercato – perché venerdì 27 dicembre, quindi tre giorni fa, il Milan aveva contattato Maurizio Sarri tramite un intermediario, lo stesso Maurizio Sarri che era stato contattato qualche mese fa. A Sarri hanno proposto lo stesso contratto che poi Conceicao ha accettato: 6mesi fino a giugno, opzione unilaterale da parte del club e poi vediamo. Sarri che evidentemente porta avanti l'uomo prima dell'allenatore, e per firmare un contratto ci deve essere anche la dignità di sapere cosa stai firmando, ha rifiutato. È stato il primo allenatore che il Milan ha contattato venerdì, al netto di qualsiasi tipo di smentita".
La richiesta fatta da Sarri al Milan per accettare: 18 mesi di contratto e non 6
Pedullà ha aggiunto qual era stata la richiesta di Sarri per accettare di prendere in corsa il Milan e provare a risollevarlo dall'attuale ottavo posto in classifica: "Aveva chiesto un contratto di un anno e mezzo, con scadenza 2026, diretto, senza opzioni né a favore del club né a favore dell'allenatore, né unilaterali né bilaterali, più un'opzione 2026-27 in caso di qualificazione del Milan alla Champions League".
Sarri insomma chiedeva un minimo di progettualità per varare un nuovo corso tecnico e non imbarcarsi in un'avventura con un orizzonte già limitato sulla carta e che lasciava poi al Milan la possibilità di salutarlo alla fine di quest'anno, come un qualsiasi traghettatore. L'ex tecnico di Napoli e Juventus non lo ha reputato consono a quanto mostrato nella sua carriera e ha declinato dunque l'offerta.
"Il Milan, dopo aver sondato Sarri come primo allenatore venerdì 27, ha incassato il no di Sarri e a Sarri hanno detto, che io sappia: ‘Guarda che ci saranno altri allenatori, uno in modo particolare, Conceicao, che accetterà la proposta che tu hai rifiutato'", ha aggiunto Pedullà. Un rifiuto fatto "per una questione di principio e di rispetto verso il suo lavoro". È destino evidentemente che le strade di Sarri e del Milan non debbano mai incontrarsi, dopo quanto accadde anni fa per ‘motivi politici', come avrebbe poi raccontato Adriano Galliani.