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Materazzi scrive a Gigi Riva nel giorno dell’addio: “Scusami se quella volta non ti ho dato retta”

La commovente lettera di Marco Materazzi dopo la morte di Gigi Riva: “Scusami per quando non ho stretto la mano a Blatter dopo il Mondiale del 2006 e grazie per avermi sempre difeso”
A cura di Michele Mazzeo
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Il calcio italiano si prepara a porgere l'ultimo saluto alla sua leggenda Gigi Riva. E dopo i tantissimi messaggi di cordoglio e omaggi arrivati subito dopo che la notizia della sua morte è divenuta pubblica anche nel giorno delle esequie arrivano toccanti testimonianze di chi ha avuto il piacere e l'onore di condividere una parte della propria esistenza con il mitico Rombo di Tuono. E tra questi c'è anche Marco Materazzi che sui propri profili social ha scritto una commovente lettera indirizzata al compianto bomber di Leggiuno nella quale rivela anche alcuni aneddoti inediti riguardo episodi avvenuti dopo la vittoria del Mondiale del 2006.

Una missiva scritta dall'ex Inter per scusarsi con Gigi Riva per quell'unica volta in cui non seguì i suoi consigli, quando cioè si rifiutò di stringere la mano all'allora presidente della FIFA Joseph Blatter che a Berlino si era sottratto alla premiazione della squadra azzurra:  "Gigi, io lo so che mi hai perdonato, ma forse è il momento giusto per chiederti scusa dell’unica volta in cui non ti ho dato retta– si legge difatti nell'incipit della lettera indirizzata al compianto Riva –. Quel giorno del gennaio 2007, a Roma, quando fu Blatter a venire per chiederci scusa: a Berlino non ci aveva consegnato la coppa del mondo. Mi chiedesti di essere gentile, con lui. ‘No, Gigi: la mano non gliela stringerò, mai e poi mai…'. Avevi fatto di tutto per sdrammatizzare il momento, ma sai come sono fatto" ha poi aggiunto colui che con il suo gol e la sua provocazione a Zidane è stato fondamentale nel successo dell'Italia nel Mondiale del 2006.

Ma nonostante non seguì il suo consiglio, Gigi Riva continuò a difenderlo dalle critiche a spada tratta e, come rivelato dallo stesso Materazzi, fu determinante nel rinviare il suo addio alla nazionale: "Lo sapevi così bene che forse sei stato quello che mi ha sempre difeso più di tutti, quando in tanti mi attaccavano. E sicuramente sei stato quello che ha rinviato il mio addio alla maglia azzurra – dice difatti nella lettera scritta per ricordare Rombo di Tuono – : ero a Cagliari con l’Inter, mi venisti a trovare in ritiro per convincermi che la mia idea di lasciare la Nazionale era sbagliata".

E nella chiosa tutto il dolore provato per la morte della leggenda del calcio italiano: "Questo eri tu, Gigi: uno di poche parole, ma che trovava sempre quelle giuste. È per questo che oggi noi non ne troviamo, per dire quanto è forte il dolore. E quanto ci mancherai" ha difatti chiosato Marco Materazzi ricordando l'uomo dietro il campione.

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