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Massimiliano Allegri promuove Zidane: “Ha qualcosa in più, a livello tattico è da masterclass”

Massimiliano Allegri è tornato a parlare e lo ha fatto ai microfoni di Marca: tra i tanti temi trattati ovviamente il futuro (“Non mi interessa dove allenare, l’importante che sia un club che condivida un progetto vincente”) e poi, gli elogi a diversi suoi colleghi (“Stimo Pep e Luis Enrique ma Zidane ha qualcosa in più”). Infine, sul dominio della Juve: “E’ nata per vincere a lungo, Milano non è ancora pronta a subentrare”
A cura di Alessio Pediglieri
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Massimiliano Allegri è uno dei disoccupati d'oro del calcio internazionale. Salutata la sua avventura alla Juventus dopo cinque scudetti consecutivi e due finali di Champions League, il tecnico livornese si è preso un meritato periodo sabbatico per capire quale potrà essere la sua destinazione futura, senza fretta. Laddove vi siano le asi per costruire un nuovo progetto vincente, non importa dove – se ancora in Italia o in Europa – ma è fondamentale decidere con chi intraprenderlo. E' questo parte del contenuto dell'intervista rilasciata a Marca da parte di Allegri che poi ha anche esaltato le qualità di un giovane tecnico oramai confermatosi a livello internazionale vincendo tutto: Zinedine Zidane.

Se da un lato Allegri elogia Pep Guardiola e Luis Enrique "due tra gli allenatori che ammiro di più", uno spazio particolare lo riserva ad un ex bianconero, oggi saldamente in sella al Real Madrid che in Liga ha prima raggiunto e poi superato di slancio il Barcellona nella lotta per il titolo: "Di Zizou ammiro soprattutto la forza che ha avuto nel cercare l'equilibrio indispensabile in una squadra così piena di classe e talento. Per me, ad esempio, il tocco geniale è arrivato sul posizionamento di Casemiro. E' stata una scelta da "masterclass" a livello tattico d a parte di Zidane".

Ovviamente, il pensiero e le domande volgono al futuro: dove allenerà Allegri? Sceglierà ancora l'Italia o proverà l'avventura altrove, magari proprio nella Liga spagnola?  E magari proprio a Madrid visto che il Real in passato lo aveva già cercato: "Accadde due stagioni fa ma non potevo accettare: avevo un contratto con la Juventus e soprattutto un'opzione morale con la società, l'ambiente e i tifosi. Perciò feci in modo che non accadde nulla". Eppure, la strada si potrebbe riaprire: "Mi sono goduto famiglia e amici, ho ricaricato le batterie. Ora voglio un club con cui condividere nuovi progetti vincenti. In Spagna si gioca con meno pressioni rispetto all'Italia, c'è più gusto nella ricerca del gioco e del gol".

Infine, uno guardo a ciò che sta capitando a livello internazionale da Lautaro Martinez, corteggiato dal Barcellona ("E' una maglia che pesa, dovrà dimostrare di valere il Camp Nou anche se all'Inter sta facendo bene") alla Juventus tornata in vetta al campionato ("Ho vinto cinque scudetti, è un club nato per imporsi e lo farà ancora a lungo perché è strutturato per questo. Milano non è ancora pronta a competere con i bianconeri")

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