Massara rivive lo scudetto del Milan: “Nessuna intuizione geniale, solo cultura del lavoro”
Frederic Massara resterà al Milan? La risposta è sì e si può tranquillamente aggiungere che lo farà con il suo compagno d'avventura Paolo Maldini. Con il Milan è da giorni che si vocifera di un nuovo accordo per il prolungamento, ad un passo: manca solo l'ufficialità ma è un dettaglio perché le cose più importanti sono state condivise, anche il progetto tecnico che procederà sui binari della scorsa vincente stagione.
Proprio lo scudetto è l'emblema della bontà del lavoro svolto in seno al club rossonero, mentre tutti dubitavano della squadra affidata a Pioli, di un mercato estivo a ritmo ridotto, della scelta di puntare su vecchie glorie (Rebic, Giroud, Ibrahimovic) che apparivano più al capolinea che alla fermata di partenza. Così come i tanti giovani, in primis quel Kalulu che nessuno conosceva o un Tonali confermato malgrado una prima stagione a tratti deludente. Ma la società ha saputo vedere oltre, puntando lo sguardo lontano attraverso gli occhi di Maldini e Massara.
Così, all'apertura del calciomercato 2022/2023, Massara è tornato felicemente a ripercorrere il tragitto che si è costellato cammin facendo di tricolore: "È uno scudetto arrivato in modo collettivo. Ci sono stati anche i classici momenti di difficoltà, ma tutti sono stati coinvolti e ognuno di loro ha dato qualcosa, anche chi ha giocato poco o meno degli altri". Lo spot rossonero parte così per elogiare un successo che a settembre nessuno credeva possibile: "Un lavoro eccellente, in cui abbiamo abbracciato la filosofia di Elliott, per diventare vincenti in modo sostenibile. Il meglio lo fatto Pioli che ha saputo allenare un gruppo in modo crescente ed è a lui che vanno gli applausi di tutti i milanisti".
Massara gioca in casa e fa tutto da sè, assist e gol perché a chi gli domanda quale sia stato il segreto che ha permesso al Milan di primeggiare, la risposta arriva come un tiro nel ‘sette' dopo uno stop di petto: "Macché intuizioni geniali, non si tratta di quello. È stato un successo figlio della cultura del lavoro, della coralità e dell'entusiasmo. Il team ha permesso la costruzione della squadra, il mister ha fatto sì che potessero crescere".
Ed è a questo punto che si entra nel merito, sottolineando l'ottima stagione soprattutto da parte di chi era considerato un comprimario: "Tutti hanno messo un timbro, chi giocando molto, chi giocando meno. Ricordo il rigore parato da Tatarusanu, il gol di Daniel Maldini allo Spezia, il recupero di Rebic da cui nasce il gol di Tonali all’Olimpico". E lo scudetto, alzato al cielo in un pomeriggio di maggio.