Marta scoppia a piangere ai Mondiali di calcio femminile: “Sperano che le loro figlie siano come me”
Una vita per il calcio quella di Marta stella del pallone femminile internazionale e più forte calciatrice brasiliana di sempre. Nonostante le tantissime partite giocate ed una passione coltivata sin dalla giovanissima età la 37enne è ancora capace di emozionarsi per questo sport.
Marta Vieira da Silva, meglio conosciuta solamente come Marta, ha fatto la storia del calcio femminile. L’attaccante classe 1986 dell’Orlando Pride e della nazionale del Brasile in carriera ha vinto due argenti olimpici, un argento iridato, 4 campionati sudamericani e tre giochi panamericani. A livello individuale poi è stata premiata cinque volte come la giocatrice dell’anno della FIFA, con all’attivo anche un premio The Best. È lei il miglior marcatore della storia dei Mondiali di calcio femminile.
Ne è passata di acqua sotto i ponti dal 2003 quando ha disputato la sua prima Coppa del mondo negli Stati Uniti. Da allora le cose sono cambiate e non poco con la crescita esponenziale dell'intero movimento. Una situazione che ha emozionato la giocatrice che durante un'intervista nel corso dei Mondiali in corso di svolgimento in Australia e Nuova Zelanda si è commossa.
Marta non è riuscita a trattenersi, piangendo in diretta: "Sai cos'è fantastico? Che quando ho iniziato a giocare non avevo un idolo femminile. Non veniva trasmesso il calcio femminile, come avrei dovuto vedere le partite? Come potevo immaginare di poter arrivare in Nazionale, diventare quello che sono, un punto di riferimento? Oggi usciamo per strada e la gente ci ferma per parlare e ci dice: ‘Mia figlia ti adora, vuole essere come te‘. E non solo con Marta, ci sono anche altri giocatori. Oggi abbiamo i nostri riferimenti”.
Nonostante tanti momenti difficili, alla fine dunque è stata premiata la passione di "intere generazioni di calciatrici": "Questo non sarebbe successo se ci fossimo fermate ai primi ostacoli. Quindi, è una lotta che continua che non è iniziata solo con me, è iniziata con molte persone molto tempo fa, ecco perché siamo molto orgogliosi. E la gente ci chiede che la nostra generazione continui a farlo, ispirando sempre più giovani. L'età non conta".
Sono lacrime di gioia quelle di Marta che vede la crescita del calcio come esempio di un discorso più ampio: "È logico che io sia molto felice di vedere tutto questo perché 20 anni fa, nel 2003, nessuno conosceva Marta. È stata la mia prima Coppa, 20 anni dopo è cambiato tutto e sono un riferimento per tante donne in tutto il mondo. Non solo calcio. Anche il giornalismo, che la gente vede molte giornaliste donne che prima non vedevamo. Abbiamo aperto le porte all'uguaglianza”.