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Beppe Marotta fiducioso su Champions ed Europa League: “A porte chiuse, ma si giocheranno”

Beppe Marotta, ad dell’Inter e consigliere della Lega Serie A, ha fatto il punto sulla situazione del calcio in relazione all’emergenza Coronavirus. Sulle coppe europee in calendario nelle prossime due settimane: “Decide l’UEFA, terranno conto di quello che dice il governo italiano ma si vuole giocare”.
A cura di Redazione Sport
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Beppe Marotta, amministratore delegato dell'Inter e consigliere della Lega Serie A, ha parlato prima di Juventus-Inter ai microfoni di Sky. Poco della partita e tanto di quanto sta accadendo in questi giorni nel calcio italiano, di riflesso all'emergenza legata al Coronavirus e ai provvedimenti adottati dal governo per affrontare la situazione.

Marotta, in particolare, ha spiegato cosa accadrà con gli impegni di Champions League ed Europa League in calendario nelle prossime due settimane (con l'Inter attesa dal doppio confronto con gli spagnoli del Getafe).

"Per le coppe europee ci sono aspetti valutativi diversi. La Federcalcio adotta provvedimenti per l’Italia, in Europa decide l’UEFA. Sicuramente terranno conto di quanto sta succedendo in Italia. Non credo ci sia il rischio di non giocare le partite di coppa, la sensazione è che si voglia giocare. A porte chiuse, ma si vuole giocare. Si faranno le valutazioni in base a quello che dice il governo e poi l'UEFA".

Il dirigente nerazzurro è poi tornato sulle dinamiche di un'altra, convulsa giornata vissuta in Serie A, tra le partite in calendario e lo scenario di un clamoroso rinvio last minute. Parma e SPAL sono state rimandate negli spogliatoi del Tardini a pochi istanti dall'ingresso in campo per la prima partita della giornata. In seguito ad una riunione d'emergenza, la Lega Serie A ha confermato il regolare svolgimento della giornata. Momenti concitati che Marotta ha raccontato così.

"Oggi abbiamo deciso di riunire molto velocemente il Consiglio di Lega su appello dell'Assocalciatori. Non eravamo nelle condizioni di sospendere le partite in calendario, visto che si stava per iniziare a giocare. Non c’erano i tempi tecnici per modificare quanto stabilito in precedenza. La Lega Serie A ha rispettato tutti i decreti ministeriali".

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