Marocchi provoca Fagioli con una domanda su Motta: l’ex Juve gli spiega il rispetto con intelligenza

Giancarlo Marocchi ci ha provato a provocare Nicolò Fagioli, protagonista nella vittoria della Fiorentina contro la Juventus. Il riferimento a Thiago Motta è stato tendenzioso ma il centrocampista della Viola non è caduto nel tranello. Da ex di turno il centrocampista ha avvertito particolarmente il match ma ha fatto l'unica cosa sensata: concentrarsi sulle cose di campo, pensare solo a giocare, caricando sulle spalle la responsabilità della mediana, illuminando il gioco e facendo a fette quello dei bianconeri con passaggi filtranti che affondano come lama nel burro.
"Stai bene, si vede – dice l'ex centrocampista oggi opinionista a Sky -. Adesso aiutami a capire il tuo ex allenatore. Appena sei arrivato alla Juve, sembrava giocassi tu più altri dieci. E questo è successo anche ad altri giocatori. Poi dopo circa un mese e mezzo sei sparito e bisognava sempre guardare in panchina per trovarti. A gennaio sei andato alla Fiorentina".
Fagioli ascolta, accenna a un sorriso perché ha già capito dove vuole andare a parare il suo interlocutore, evita la zolla perfida (quella su sui puoi scivolare come fosse buccina di banana) e se la cava dando una risposta intelligente, ponderata. "Spiegami un poco com'è questa gestione? Perché con alcuni giocatori le cose vanno in questo modo?", incalza Marocchi.

La risposta di Fagioli ha l'effetto di un tunnel, lascia chi ha davanti di sasso. È più o meno la sensazione che prova Marocchi messo a posto nel migliore dei modi. "Guarda – dice l'ex Juve -, ci siamo conosciuti circa un anno fa e sai che stima che ho di te, ma non mi piace parlare del mio passato, di un allenatore che ora non è mio, sarebbe una mancanza di rispetto".
Basterebbe già questo per chiudere qui la questione. Fagioli aggiunge l'ultimo tocco e fa sì che dallo studio possa ricevere solo applausi, mettendo la sordina a tutto. "La partita per me è stata emozionante (lo confesserà anche interloquendo con Del Piero, ndr), giocare contro la Juve è sempre importante per Firenze e la Fiorentina. E io l'ho vissuta da entrambi i lati per tutto quello che c'è e c'è stato. Quello vissuto alla Juventus è stato un periodo difficile perché per un calciatore è sempre difficile non giocare. Però questo fa parte del passato, adesso voglio solo pensare a questo momento che mi rende molto felice".
Marocchi incassa con garbo e saluta il ‘ragazzo' che ha mostrato grande saggezza e ha evitato un argomento spinoso, complicato. Meglio non dire. "Bravo anche per questo dribbling, mi dovrò arrangiare in altro modo eper capire Thiago Motta".