Mark Iuliano racconta cosa succede con Ronaldo ogni volta che si incontrano dopo il mancato rigore

Quando si parla di Mark Iuliano, il pensiero va anche a Ronaldo il Fenomeno, e al famoso mancato rigore di Juve-Inter dell'aprile 1998. Ne è passata di acqua sotto i ponti da quella domenica infuocata, eppure il ricordo delle polemiche è indelebile, con i protagonisti che spesso e volentieri sono tornati a parlarne. È il caso dell'ex difensore bianconero che ha raccontato anche quanto accaduto quando lui e il brasiliano si sono ritrovati faccia a faccia.
Iuliano su Ronaldo e gli incontri dopo il mancato rigore di Juve-Inter
In un'intervista a La Gazzetta dello Sport, Iuliano non ha potuto non soffermarsi sul "fattaccio" che tra poco compirà 27 anni. L'ex calciatore ha ribadito come a suo dire quel contatto non sia mai fallo da rigore. L'argomento non è mai tornato alla ribalta quando il classe 1973 ha incontrato poi fuori dal campo Ronaldo: "Resto convinto che l’arbitro Ceccarini abbia pesato l’episodio in modo corretto. Io rimasi fermo, presi posizione. Ronaldo, con la sua velocità pazzesca, venne a sbattermi contro. Non aveva alcuna intenzione di fare fallo. Detto questo, trovo irrispettoso, sia per la grandezza di Ronaldo sia per me, che si insista a ingabbiarci tutti e due dentro quell’attimo. Ciò che succede sul campo finisce sul campo. Nel tempo, Ronie e io siamo incontrati varie volte e non abbiamo mai parlato dell’episodio".

La stima di Iuliano per Ronaldo il Fenomeno
Insomma chiacchierate in libertà senza alcun ritorno o confronto su quello Juventus-Inter memorabile. Grande stima da parte di Iuliano nei confronti del suo ex avversario: "Ronaldo è stato un attaccante immenso, il più grande che abbia mai affrontato. Chi ama il calcio vorrebbe che i Ronaldo giocassero per sempre. Quella Juve del 1998 però era più forte di quell’Inter. Loro avevano Ronaldo, noi Zidane e Del Piero, ed eravamo più squadra".
Tanti i protagonisti di quel match che negli anni hanno dimostrato di no aver mai dimenticato. Tra questi anche Gigi Simoni, l'allenatore dell'Inter deceduto nel 2020, con Iuliano che lo ricorda con grande rispetto: "La protesta di Gigi Simoni? Lui non c’è più, non può parlare, non è giusto tirarlo in ballo. Lo ricordo come un allenatore bravo e come un uomo da rispettare. Per noi giocatori è tutto finito lì".
Insomma per Iuliano tutto finì in campo, anche se poi arrivò la stangata di Calciopoli: "Eravamo una squadra pazzesca, tra le migliori al mondo, con allenatori come Lippi, Ancelotti e Capello, e non avevamo bisogno di aiuti né di aiutini. Sul campo, mai avuta la percezione che godessimo di agevolazioni. Calciopoli è stata un’inchiesta che poggiava su chiacchiere telefoniche in cui si parlava di tanti, però ha pagato soltanto la Juve".