Mario Di Leva non immaginava le conseguenze dello sfottò ad Amadeus: “Mi ha chiamato De Laurentiis”
Spigliato, perfettamente a suo agio davanti ai milioni di spettatori del Festival di Sanremo: il piccolo Mario Di Leva mercoledì ha calcato il palcoscenico del Teatro Ariston durante la seconda serata assieme a Francesco Arca, per promuovere la fiction che li vedrà entrambi protagonisti sulla Rai, otto puntate dal titolo "Resta con me". Il giovanissimo attore ha sorpreso tutti quando ha punzecchiato Amadeus sul loro diverso tifo calcistico.
Il presentatore è notoriamente un tifoso dell'Inter sfegatato, basti pensare che ha chiamato suo figlio José in onore di quel Mourinho che vinse il Triplete nel 2010. Mario invece tifa Napoli, la squadra della sua città, e quando Amadeus gli ha ricordato che i nerazzurri sono gli unici ad aver battuto quest'anno la formazione di Spalletti, ha deciso di infilarlo con un contropiede che lo ha stecchito. "Posso dirti una cosa? Ma a -13 fa freddo?", lo ha sfottuto il piccolo attore riferendosi al distacco abissale in campionato tra le due squadre, facendo esplodere la risata del teatro.
Un siparietto che sembrava destinato a finire lì ed invece Mario in quel momento è diventato l'idolo di qualcuno di molto importante, il presidente del suo amato Napoli. Tutto poteva immaginare il bambino di 10 anni, tranne che il numero sconosciuto apparso sul display del suo telefonino appartenesse ad Aurelio De Laurentiis: "Mi ha appena telefonato, non ci posso credere – racconta al Corriere del Mezzogiorno – Il mio presidente che mi chiama, mi fa i complimenti e mi invita a vedere la partita allo Stadio Maradona domenica prossima! Sono emozionatissimo, mamma mia. E la cosa più incredibile sai qual è? È che anche lui mi sembrava emozionato".
Qualcuno pensa che la battuta con Amadeus sia stata combinata a tavolino, Mario smentisce fermamente: "Macché preparata, mi è uscita così come l'avete sentita. Lui ha provato a sfottermi con la vittoria dell'Inter allora scusa che dovevo fare? Ho solo messo le cose a posto – ribatte ai dubbiosi, spiegando poi cosa vede nel proprio futuro – Gioco a calcio, faccio parte della Scuola Calcio Atletico Portici, mi piace molto. Ma se dovessi scegliere tra la recitazione e il campo di calcio non ci sarebbe partita: voglio fare l'attore perché a teatro ci sono nato. Ho dieci anni, quanti ne ha il teatro Nest di San Giovanni a Teduccio. Mio padre, insieme con un gruppo di amici e colleghi, lo fondò lo stesso anno della mia nascita. Sono cresciuto tra sipari, poltrone e set proprio grazie a lui, Francesco Di Leva".