Marco Rossi: “Ronaldo è indisponente. Con noi ha esultato come se avesse segnato in finale”
"La gente queste cose le nota". Marco Rossi, il tecnico italiano che con la su Ungheria ha fatto tremare Germania e Portogallo, avvolge il nastro della fase a gironi e quando parla di Cristiano Ronaldo proprio non può fare a meno di sottolineare abbia atteggiamenti che, a volte, non sono da campione. Gli Europei si sono chiusi con il pareggio (beffa) contro i tedeschi, dopo aver cullato il sogno (fino a sei minuti dalla fine del match) di conquistare una qualificazione clamorosa nel gruppo della morte.
Tra le cose che il tecnico italiano ricorderà e metterà nella vaglia dell'attore c'è di tutto: consapevolezza di aver dato tutto e che, complimenti a parte, l'impresa sfiorata tornerà nel dimenticatoio non appena si accenderanno le luci dei riflettori sugli ottavi; il profondo dispiacere per un traguardo fallito sul più bello; la soddisfazione di aver non aver sfigurato anche al cospetto di avversari molto più quotati sulla carta e una riflessione amara su CR7.
Nella sfida contro l'Ungheria non sono passati inosservati né i fischi (ma quelli fanno parte del gioco), né i cori omofobi, mentre contro la Francia è divenuto bersaglio del lancio di una bottiglietta di Coca Cola che lo ha quasi sfiorato. Secondo Rossi, però, dietro il trattamento riservato dai tifosi al cinque volte Pallone d'Oro c'è dell'altro. "È un grandissimo campione – ha ammesso nell'intervista alla Gazzetta dello Sport – ma a volte può essere indisponente per come si comporta. Dopo il calcio di rigore segnato contro di noi ha esultato come se avesse segnato in una finale. E queste la gente le nota…".
CR7 ha raggiunto quota 109 gol con la maglia della nazionale, eguagliando il primo che appartiene all'iraniano Ali Daei, ma a fare ombra alla sua grandezza c'è ancora qualche critica molto simile a quella di Marco Rossi. Gli è successo nel corso della fase a gironi e in particolare nella sfida persa per 4-2 contro la Germania. Quel colpo di tacco no look venne giudicato come un'esagerazione, un gesto non necessario, eccessivo in quella situazione di gioco perché è sembrato poco rispettoso nei confronti dell'avversario. Al punto da ottenere l'effetto contrario: stimolare i rivali abbastanza da uscire dal campo ‘bastonato'.