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Marco Rossi orgoglio italiano, l’Ungheria si ferma a 6′ dagli ottavi di finale degli Europei

L’Ungheria del commissario tecnico italiano Marco Rossi vede sfumare la clamorosa qualificazione agli ottavi degli Europei nel Gruppo F, il “girone della morte” con Francia e Portogallo, quando mancavano solo sei minuti al termine del match contro la Germania. La rete del 2-2 di Goretzka che ha fatto sfumare i sogni dei magiari non cancella però il grande lavoro fatto dall’allenatore piemontese: “Siamo stati così vicini, quindi è una piccola delusione, ma sono completamente soddisfatto”
A cura di Michele Mazzeo
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La favola dell'Ungheria del commissario tecnico italiano Marco Rossi agli Europei si ferma a sei minuti dagli ottavi di finale. La selezione magiara guidata dal 56enne piemontese, inserita nel "girone della morte" con i campioni del mondo della Francia, i campioni d'Europa del Portogallo e la Germania ha messo paura alle big e dopo aver fermato i transalpini nel secondo match del Gruppo F, nell'ultimo incontro ha rischiato di eliminare la corazzata tedesca passando per due volte in vantaggio e venendo raggiunta sul 2-2 finale solo all'84' sfiorando così la clamorosa qualificazione alla fase ad eliminazione diretta del torneo continentale.

Nonostante la classifica la veda terminare all'ultimo posto, l'Ungheria rappresenta una delle più belle sorprese di Euro 2020. E il suo ct, Marco Rossi, candidarsi al ruolo di grande rivelazione della prestigiosa manifestazione. E anche lui, dopo la giustificata delusione per l'impresa svanita a pochi centimetri dal traguardo, è cosciente di quanto la sua compagine abbia fatto in questo torneo:

"Siamo stati così vicini, quindi è una piccola delusione – ha infatti detto il commissario tecnico italiano dell'Ungheria al termine della partita contro la Germania –, ma sono molto contento di come si sono comportati i ragazzi. Sono completamente soddisfatto. Mi piacerebbe giocare un calcio più offensivo – ha infine concluso -, ma dobbiamo essere realisti: abbiamo dovuto costruire il nostro gioco sulle ripartenze sfruttando i nostri punti di forza" l'analisi dell'allenatore piemontese che, dopo la carriera da calciatore in Italia, ha costruito la sua seconda vita da allenatore a Budapest prima con la Honved e poi con la nazionale magiara con i risultati che parlano da soli.

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