Marco Nosotti svela le belle parole di Spalletti dopo il lutto: “Non Ct e giornalista, ma due uomini”
Sono stati giorni di grande dolore per Marco Nosotti, volto notissimo di Sky Sport che la scorsa settimana è stato colpito da un grave lutto, la morte della moglie Silvia. Nosotti si trovava in Germania come inviato al seguito della nazionale ed era rientrato in Italia all'aggravarsi delle condizioni della sua compagna di vita, sposata quasi 30 anni fa. Dopo qualche giorno trascorso a casa e i funerali della moglie, il veterano di Sky ha fatto ritorno in Germania per riprendere il suo lavoro con la professionalità, il garbo e l'umanità che tutti gli riconoscono. Lì ha trovato in Luciano Spalletti un vecchio amico pronto ad abbracciarlo e a dirgli parole molto belle.
Un dolore così grande non ha cura né medicina, ma trovare una spalla, un abbraccio, una frase detta col cuore è qualcosa che può aiutare ad andare avanti. Spalletti aveva accolto con un abbraccio forte Nosotti al suo ritorno a bordo campo per l'allenamento di rifinitura dell'Italia a Lipsia prima del match decisivo con la Croazia, poi dopo la partita gli ha detto parole di grande affetto che il giornalista ha svelato al media spagnolo Relevo.
Le parole di Spalletti a Nosotti dopo la partita con la Croazia
Il tecnico di Certaldo già aveva parlato in precedenza con Nosotti, formulando un augurio che purtroppo non potrà più avverarsi: "Mi aveva detto: ‘Andremo avanti insieme, io con la mia squadra e tu con tua moglie', perché mia moglie non stava bene. Siamo amici di vecchia data, sono nato nello stesso paese di Spalletti. Però mia moglie è venuta a mancare proprio il giorno della partita con la Spagna, al fischio d'inizio".
Poi il Ct azzurro – al termine del match pareggiato all'ultimo respiro con la Croazia grazie alla rete di Zaccagni – ha ricordato ancora la moglie del giornalista: "Spalletti mi ha detto: ‘Visto? Silvia ha dato la spinta per l'ultimo gol, per riuscire a andare avanti – ha raccontato Nosotti – Ecco, tutto qua. Perché Spalletti è un Ct ma è anche un uomo di sensibilità, di bella umanità. E allora, non siamo più giornalista e allenatore, ma due uomini".