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Marco Mezzaroma sul futuro societario della Salernitana: “Adesso sono io la parte debole”

Marco Mezzaroma ha parlato nel corso di un’intervista rilasciata a RDS. Il co-patron della Salernitana insieme a Claudio Lotito, ha fatto il punto sul futuro societario del club granata dopo la promozione in Serie A. Mezzaroma ha analizzato però anche un’altra questione che lo riguarda personalmente: “Sono io la parte debole in questo momento”.
A cura di Fabrizio Rinelli
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La Salernitana è stata promossa in Serie A dopo 23 anni d'attesa dall'ultima volta. Dopo la festa in città e il ritorno dei giocatori a seguito della vittoria per 3-0 a Pescara, è già tempo di pensare al futuro e a quella nuova proprietà che dovrà necessariamente prendersi in carico il club granata. I proprietari dei campani sono Claudio Lotito e Marco Mezzaroma. Proprio quest'ultimo, stamattina, nel corso di un'intervista rilasciata a RDS a Sergio Friscia e Anna Pettinelli, ha parlato di quali saranno le prossime mosse per il futuro del club granata.

Mezzaroma, cognato di Lotito, non si è sbilanciato molto, sicuramente meno di sua sorella Cristina, moglie del presidente della Lazio, che ieri aveva confermato come la Salernitana sarebbe passata presto a una nuova proprietà. "Agiremo nel rispetto delle norme – ha sottolineato Mezzaroma che ha poi aggiunto – Non si tratta di un esproprio proletario, non bisogna vendere a chiunque a qualunque prezzo". Insomma, la Salernitana sarà lasciata in mani sicure, anche se ha ribadito: "La parte debole di questa vicenda ora però sono io".

Le parole di Marco Mezzaroma e la nuova proprietà della Salernitana in Serie A

Già, perché il discorso di Marco Mezzaroma relativo a se stesso e che riguarda la sua condizione attuale qualora dovesse essere venduta la Salernitana a terzi, è molto chiaro. Secondo quanto prevede il comma 2 dell'articolo 16 delle norme Noif, non potrà essere presidente di un altro club professionistico: "Ai fini di cui al comma 1, un soggetto ha una posizione di controllo di una società o associazione sportiva quando allo stesso, ai suoi parenti o affini entro il quarto grado sono riconducibili, anche indirettamente, la maggioranza dei voti di organi decisionali ovvero un’influenza dominante in ragione di partecipazioni particolarmente qualificate o di particolari vincoli contrattuali". 

In poche parole, la parentela con Lotito, non gli consente più di poter essere presidente di nessun altro club professionistico. Può essere, volendo, solo patron di una società dilettantistica. "Se dovessimo vendere la società – ha detto Mezzaroma a RDS – rimanendo Lotito presidente della Lazio, io non potrei comprare nessuna squadra professionistica perché siamo parenti entro il quarto grado". Tra ipotesi di azionariato popolare con a capo Luigi Snichelotto, conosciuto in città perché partner di un colosso internazionale come McDonald’s per il Sud Italia, e il sogno della famiglia Della Valle, il futuro societario della Salernitana in Serie A resta ancora ignoto. Ma è chiaro che questo sia già stato messo in preventivo dalle famiglie Lotito e Mezzaroma, già al lavoro per regalare ai granata un futuro sereno.

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