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Marchisio racconta il primo incontro di Conte con la Juve: “Vi rendete conto che fate schifo?”

In una lunga intervista Marchisio ha ricordato gli anni alla Juve, compreso l’impatto di Conte sulla squadra: “Il terremoto non è stato il suo arrivo, ma il suo lavoro”
A cura di Ada Cotugno
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Difficile dimenticare un allenatore come Antonio Conte, nel bene e nel male. Il tecnico leccese ha lasciato il segno su ogni squadra che ha allenato ed è rimasto impresso a tutti i suoi giocatori, soprattutto ai grandi campioni come Claudio Marchisio. Nella lunga intervista rilasciata a Radio Serie A l'ex giocatore ha ripercorso la sua carriera soffermandosi ovviamente sulla lunghissima esperienza alla Juventus dove è diventato il Principino tanto amato dai tifosi.

In bianconero non è sempre stato tutto facile, soprattutto il rapporto con Conte che è notoriamente riconosciuto come un sergente di ferro. I racconti sui suoi metodi di lavoro si sprecano da parte di chi ha avuto modo di essere allenato da lui e anche Marchisio si unisce al coro: di certo l'ex allenatore bianconero non è uno che ci va leggero con i suoi giocatori, ma poi insieme a loro riesce a raggiungere sempre grandi risultati.

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Traumatico fu il primo incontro con la rosa della Juve che, come racconta l'ex centrocampista si aprì con una frase che nessuno si aspettava di sentire: "Il terremoto non è stato il suo arrivo, ma il suo lavoro. A Vinovo ci trovammo prima di andare a Bardonecchia, e ci disse: «Vi rendete conto di quanto state facendo schifo, dopo due settimi posti?». Colpì nell'orgoglio soprattutto chi era lì da tanti anni e aveva già vinto, ricordando loro come si vincesse".

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Una presentazione non proprio in sordina, ma fatta per scuotere una squadra con la quale avrebbe poi vinto sette Scudetti. Da quel momento la Vecchia Signora cambiò marcia, come raccontato anche da Marchisio: "Da là nasce un percorso fatto di insegnamenti ma anche di grandi uomini che hanno avuto voglia di ritrovare la fiamma, quel fuoco interiore di cui parlava Antonio. È stato qualcosa di quotidiano, non per i primi 3 mesi: ogni giorno mettevi un mattoncino per avere una corazza in più. Non potevo mai immaginare una cosa così bella".

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