Maradona poteva essere salvato? Inchiesta sulle presunte negligenze dei soccorsi
Presunte negligenza al momento dei soccorsi. È questa l'indagine che la Procura argentina ha aperto che chiarire i punti oscuri della morte di Maradona. Oltre all'esame del cadavere effettuato con l'autopsia, in attesa che il test tossicologico riveli eventuali tracce di sostanze stupefacenti o alcol nel sangue e nelle urine, gli inquirenti rivolgono la loro attenzione verso altri aspetti della vicenda. Punti oscuri che al momento non hanno spiegazione chiara.
La doppia inchiesta sulla morte di Maradona
Di D10s adesso restano le spoglie mortali e le carte dell'inchiesta che si muove lungo due direttive: l'una verso gli autori delle foto scattate accanto al cadavere dell'ex calciatore durante la preparazione della salma e del feretro che sarebbero stati esposti nella camera ardente allestita nella Casa Rosada; l'altra per determinare cosa è accaduto in quegli ultimi istanti di vita del Diez e quali sono state le falle – ammesso che ve ne siano state – nella catena di assistenza e soccorso.
Le presunte negligenze dei soccorsi
L'ex 10 del Napoli e dell'Argentina poteva essere salvato? Ha ricevuto tutte le cure di cui aveva bisogno dopo l'operazione alla testa per la rimozione di un edema subdurale? Quanto ha influito il presunto ritardo dell'arrivo dell'ambulanza? È la domanda, quest'ultima, che ronza in testa all'avvocato e amico di Diego, Matías Morla, che non sa darsi pace per quanto accaduto. "L'ambulanza ha impiegato più di mezz'ora per raggiungere la casa dove si trovava Maradona", ha ammesso l'ex legale del Pibe.
La morte dell'ex Pibe adesso finisce in tribunale
Il momento del cordoglio s'è concluso formalmente con la cerimonia di tumulazione del feretro nel cimitero di Jardin Bella Vista, laddove erano seppelliti anche i genitori dell'ex Pibe de Oro. La percezione del dolore per la grave perdita sarà sfumata dal tempo. Tra le curve della memoria resteranno i ricordi più belli, quelli esaltanti sui campi di calcio, e più brutti, per quel ‘lato b' della vita dell'ex campione che ha fatto solo del male a se stesso fino alla consunzione.