“Maradona non è morto, lo hanno ucciso”: in Argentina la marcia per Diego
"Giustizia per il 10". A più di tre mesi dalla morte di Diego Armando Maradona, il cordoglio è ancora forte. I fan della grande gloria del calcio, vogliono che vengano puniti gli eventuali responsabili del decesso del loro idolo (al momento sono sette gli indagati nell'inchiesta). A tal proposito i "Maradoniani" hanno organizzato una marcia pacifica a Buenos Aires per chiedere giustizia. Alla stessa parteciperanno anche le prime due figlie del Pibe Dalma e Gianinna, con la madre Claudia Villafane.
La marcia dei fan di Maradona per chiedere giustizia: "Non è morto, lo hanno ucciso"
I fan di Diego Armando Maradona si riuniranno oggi nei pressi dell'Obelisco in quel di Buenos Aires. Alle 18 partirà dunque una marcia per chiedere giustizia per il numero 10 più famoso della storia del calcio. Il tam tam è partito sui social, ed è stato favorito anche dalle figlie del Pibe Dalma e Gianinna, che hanno condiviso sui loro profili le locandine dell'appuntamento. Nel manifesto si legge: "La sentenza sarà sociale. Giustizia per Diego. Non è morto, lo hanno ucciso. Processo e punizione dei colpevoli".
Quanti e quali sono gli indagati nell'inchiesta sulla morte di Maradona
Negli ultimi mesi è cresciuta l'indignazione e la sete di giustizia dei Maradoniani, soprattutto dopo la diffusione degli audio e dei messaggi relativi agli ultimi giorni di vita del campione argentino. Al momento gli indagati nell'inchiesta sulla morte del Pibe sono sette: il suo medico Leopoldo Luque, la psichiatra Agustina Cosachov, lo psicologo Carlos Diaz, gli infermieri Ricardo Almiron e Dahiana Madrid, e Nancy Forlini e Mariano Perroni rispettivamente dirigente della compagnia assicurativa della copertura clinica del Diez, e impiegato della società che gestiva il personale presente nella sua abitazione.
Gli organizzatori, le figlie Dalma e Gianinna e la prima moglie di Maradona Claudia Villafane, hanno invitato tutti i partecipanti a mantenere la calma e indossare i dispositivi di sicurezza, per proteggersi dal Covid. C'è la volontà di dare un segnale forte, ma senza correre il rischio che la marcia sfoci in episodi poco piacevoli e che crei anche problemi ai cittadini. Queste le parole di Diego Coelho riportate da Tycsports: "Non c'è un'organizzazione ufficiale, è un bando a cui abbiamo dato maggiore visibilità. Mi è sembrata un'ottima data: 10-M, 10-Maradona, senza dubbio era la giornata giusta. Sappiamo cosa può succedere quando c'è tanta gente, però tutti devono avere la maschera e un atteggiamento pacifico, non vogliamo disturbare chi lavora".