Mandato d’arresto per Bin Hammam, l’architetto dei Mondiali 2022: è accusato di corruzione
La giustizia francese ha emesso un mandato d'arresto internazionale per l'ex presidente della Confederazione asiatica Mohamed bin Hamman, da tutti considerato l'artefice dell'attribuzione dei Mondiali del 2022 al Qatar. Tutto questo nel quadro dell'indagine per corruzione sul voto per l'assegnazione del torneo dello scorso anno.
Secondo quanto pubblicato dal quotidiano francese L'Équipe, il mandato d'arresto risale al 22 giugno e ad emettere l'ordine è stato il giudice francese Serge Tournaire: si tratta del primo procedimento contro un funzionario sportivo del Qatar.
Bin Hamman non ha risposto alla convocazione del giudice. Per chi non lo conoscesse, ha presieduto la Confederazione asiatica oltre ad essere stato candidato alla presidenza della FIFA nel 2010 contro lo svizzero Sepp Blatter.
I giudici francesi ha in mano le prove sulle manovre illegali per ottenere voti a favore del suo paese nell'assegnazione dei Mondiali del 2022: nello specifico, sospettano che abbia corrotto Reynald Temarii, presidente della Confederazione calcistica dell'Oceania e dal 2007 al 2010 vicepresidente della FIFA, inducendolo a non votare per l'Australia. Questo dirigente ed ex giocatore polinesiano è stato minacciato di squalifica dopo che il tabloid inglese Sunday Times ha pubblicato le registrazioni in cui vendeva il suo voto per i Mondiali del 2018 e del 2022.
La Fifa lo ha sospeso per “mancanza di lealtà”, non per corruzione, e Temarii si ritrovò in questa battaglia legale: nel novembre del 2010, pochi giorni prima di prendere la sua decisione, si recò con la moglie a Kuala Lumpur per incontrare Mohamed Bin Hammam, durante un viaggio con tutte le spese a carico di quest’ultimo. Il qatariota insistette affinché Reynald Temarii facesse appello e offrì il suo aiuto economico per la sua difesa per più di 300.000 euro. Bin Hammam all’epoca aspirava a succedere a Sepp Blatter e quindi aveva interesse a portare quante più persone dalla sua parte.
Adesso la giustizia francese ha accertato le responsabilità dei soggetti ma il Qatar alla fine ha già ospitato i Mondiali.
Bin Hamman è stato squalificato dalla FIFA dal 2011, quando fu accusato di aver tentato di comprare voti nella sua corsa alla presidenza, e da allora si è allontanato dal mondo del calcio. Nel frattempo è sparito nel nulla e le autorità non sanno nemmeno dove abita.