Mancini stende Celik e a Tiribocchi scappa una parolaccia in diretta: “Scusate ma è molto brutto”
La partita di Europa League tra la Roma e il Betis Siviglia, non è iniziata sotto i migliori auspici per i padroni di casa. Dopo pochi minuti di gioco la squadra di José Mourinho è stata costretta a perdere per infortunio Celik. Un infortunio che sembra serio quello dell'esterno e assolutamente beffardo: infatti a mettere fuori gioco il nazionale turco è stato non un avversario, ma il compagno di squadra Mancini.
L'inizio di partita tra i giallorossi e gli spagnoli è stato all'insegna dell'intensità. Al quinto minuto dopo un'azione concitata Celik si è accasciato al suolo per le conseguenze di un contrasto con il difensore che veste la stessa maglia. L'ex atalantino con un intervento involontario ha rifilato un brutto pestone al terzino. Tacchetti affondati in pieno sulla tibia destra di Celik, che si è accasciato sul terreno di gioco.
Il gioco è proseguito, con Zaniolo protagonista di un tentativo di affondo centrale. Inevitabilmente però l'arbitro è stato costretto a fermare le ostilità per permettere le cure a Celik, che è riuscito ad alzarsi ma con fatica si è portato fuori dal campo. Impossibile proseguire il match per lui, che ha ricevuto l'abbraccio dei compagni e in primis di Mancini che si è scusato per il fallaccio involontario. Un intervento che sarebbe stato punito sicuramente con il rosso se fosse stato commesso da un giocatore del Betis.
Nel frattempo su DAZN, sia il telecronista Stefano Borghi che il suo braccio destro Simone Tiribocchi in diretta, hanno cercato di capire cosa fosse successo, sfruttando i replay. Quando ci si è resi conto della durezza dell'intervento di Mancini, lo stupore è stato molto forte. Ecco allora che l'ex attaccante si è lasciato andare ad una reazione colorita: "Azzo!". Il "Tir" ha subito provveduto a scusarsi per la parolaccia: "Scusate la parola, ma è molto brutto perché il ginocchio va all’interno e dunque il collaterale…". Le attenuanti del caso sono legate soprattutto alla curiosità della situazione, con la speranza collettiva che il problema non sia serio per il romanista.