Mancini spoilera i primi convocati dell’Italia contro l’Argentina: “Immobile e Insigne”
Il prossimo appuntamento che attende Roberto Mancini è la sfida all'Argentina, in una cornice ben conosciuta al Ct azzurro, Wembley per la partita del prossimo 1° giugno che rappresenta anche l'unico e l'ultimo impegno della nostra Nazionale orfana dei Mondiali in Qatar, da vivere solamente da spettatori dopo l'incredibile ko contro la Macedonia. Sarà comunque un momento più che speciale, perché rappresenterà la prossima edizione della "Finalissima", l'evento tra i vincitori della Copa America e degli Europei che era stato archiviato per 29 anni.
E Roberto Mancini ripartirà da dove si era fermato prima della scoppola nelle qualificazioni mondiali, l'Europeo. Quello sarà il suo gruppo con cui affronterà i campioni sudamericani per un Trofeo dall'immenso valore simbolico oltre che ufficialmente rimesso in palio tra UEFA e COMENBOL. Così, il commissario tecnico ha approfittato della gara Under 17 tra Italia e Polonia, di Siena per ritornare a parlare di calcio giocato, convocazioni, formazioni, scelte. Nessun ribaltone, nessuna ripartenza. L'Italia che ha vinto a Wembley giocherà di nuovo a Wembley con gli stessi uomini: "Contro l'Argentina se ci saranno tutti giocheranno quelli dell'Europeo. Perché? Semplice: è un traguardo che si è guadagnato con la vittoria agli Europei".
Il prossimo 1° giugno, dunque, in campo i volti e i nomi di chi la storia recente dell'Italia l'ha anche scritta a caratteri cubitali, impossessandosi di un Europeo contro gli inglesi, a casa loro. E Mancini spoilera i nomi di alcuni giocatori che non potranno né dovranno mancare alla sfida: "Immobile ed Insigne ci saranno, soprattutto per la prima delle gare di giugno, poi vedremo per le altre". Pensiero lineare, chiaro e diretto. Soprattutto per il bomber laziale che è stato preso di mira da feroci e gratuite critiche a tal punto da farlo riflettere sull'opportunità di continuare la via azzurra: "Non ho parlato con lui" ha sottolineato il Ct. "Sinceramente io non so cosa pensi in questo momento ma so che quando ci sono situazioni di questo genere si entra in un momento difficile e bisogna trovare la forza di superarlo".
Anche perché Mancini non ha alcuna tentazione di rifondare la Nazionale. I suoi uomini sono quelli dell'Europeo, da loro si riparte, da loro si ricomincia. Anche perché l'analisi del Ct sul panorama attuale dei giovani in crescita non è del tutto idilliaco: "Al momento non ci sono così tante scelte da poter cambiare e produrre un cambio generazionale. Abbiamo già visto in Turchia qualche giocatore più giovane, in futuro c'è chi giocherà ancora". Ma non a giugno, dove bisognerà ancora scrollarsi da dosso l'onta dell'eliminazione mondiale: "La delusione prima o poi deve passare e pensiamo a ciò che di buono abbiamo fatto in tre anni e mezzo. E poi, siamo sempre campioni d'Europa almeno fino al 2024, con merito".