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Mancini spiega perché ha lasciato la panchina dell’Italia: “Ne va della mia vita”

Alla vigilia della Coppa d’Asia che lo vedrà impegnato con l’Arabia Saudita, Roberto Mancini racconta la verità sulle sue dimissioni improvvise da Ct dell’Italia nello scorso agosto.
A cura di Paolo Fiorenza
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L'Arabia Saudita prosegue la sua preparazione in vista dell'imminente inizio della Coppa d'Asia: il torneo continentale si svolgerà in Costa d'Avorio dal 12 gennaio al 10 febbraio e la formazione allenata da Roberto Mancini è tra le più accreditate, con i bookmakers che la quotano solo dopo Giappone e Corea del Sud. Intanto la nazionale saudita ha battuto il Libano per 1-0 nella prima delle tre amichevoli in programma prima dell'esordio in coppa contro l'Oman il 16 gennaio (seguiranno poi le sfide contro le altre due squadre del girone, Kirghizistan e Thailandia). Mancini va dritto per la sua strada nonostante le critiche per le convocazioni e torna in un'intervista su Libero ai motivi del suo improvviso addio all'Italia, che tante critiche gli ha attirato.

"Posso comprendere la reazione dei tifosi, che possono non aver capito e accettato la mia scelta, condizionati anche da cose non vere che sono state scritte sui giornali – attacca il 59enne jesino – Questo è quello che mi è dispiaciuto maggiormente. Stiamo però parlando di vita professionale, e quando si fanno delle scelte vanno accettate. Per me questo è lavoro, ne va della mia vita. Quante volte un allenatore viene esonerato dopo che ha fatto un grande lavoro e nessuno ne parla? Noi allenatori possiamo essere esonerati o possiamo andare via. È la normalità".

Roberto Mancini col presidente della Federcalcio saudita Yasser Al Misehal
Roberto Mancini col presidente della Federcalcio saudita Yasser Al Misehal

Mancini si dimise poco prima di Ferragosto dalla Nazionale che due anni prima aveva portato sul tetto d'Europa, salvo poi non riuscire a qualificarsi per i Mondiali in Qatar. Una decisione arrivata come un fulmine a ciel sereno, visto che appena una settimana prima era stato nominato anche coordinatore delle nazionali Under 20 e Under 21. Poi a fine agosto è arrivata l'ufficialità del suo incarico con l'Arabia Saudita: un ricchissimo contratto da 25 milioni netti all'anno fino al 2027.

Adesso si fa sul serio con la Coppa d'Asia: "Il mio 2024 inizia con una competizione importante. La Nazionale saudita non parte favorita, ci sono tante squadre più forti di noi sulla carta – mette le mani avanti il Mancio – però ce la metteremo tutta per giocarcela al meglio. È la sfida più difficile in assoluto della mia carriera, ma sicuramente avvincente e stimolante. In Arabia è un calcio totalmente diverso. Sta sicuramente migliorando, visto che stanno arrivando molti giocatori bravi, ma non è una cosa immediata, ci vorrà del tempo affinché possa diventare veramente competitivo. Qui bisogna partire dalla base, ma ho trovato un gruppo di ragazzi disponibili a migliorarsi".

Mancini sulla panchina saudita: ha firmato fino al 2027
Mancini sulla panchina saudita: ha firmato fino al 2027

Larga parte della chiacchierata di Mancini con Libero è dedicata al ricordo del fraterno amico Gianluca Vialli ad un anno dalla sua morte, col racconto del commovente sogno fatto dall'ex ‘gemello' doriano in cui gli rimbocca le coperte. Il Ct arabo gli manda un messaggio, ovunque sia adesso: "Luca, io lo so che ora sei in un bel posto: fammi la cortesia, salutami il presidente Mantovani, il dottor Borea, il mister Boskov, e abbraccia forte Sinisa. Ora vado a fare allenamento, che qui c'è tanto da lavorare. Ciao bomber!".

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