Mancini racconta il sogno mai realizzato di Vialli: “Mi dispiace tanto non ci sia riuscito”
A un anno dalla morte di Gianluca Vialli l'affetto per lui non è mai svanito: la sua scomparsa ha lasciato un segno indelebile nel calcio italiano che ancora oggi lo commemora con infinita emozione. Non soltanto la sua famiglia, ma anche gli amici più stretti che lo hanno accompagnato per la vita intera dentro e fuori dal campo. Per l'anniversario della sua scomparsa tutti hanno preso parte all'evento "My name is Luca – Ballata per Vialli", a cominciare da Roberto Mancini che con lui ha condiviso gli anni più belli da giocatore e allenatore.
I due erano gli inseparabili che hanno reso grande la Sampdoria e negli anni il rapporto si è consolidato trasformandosi in qualcosa di davvero speciale. L'ultima impresa vissuta fianco a fianco è stata quella degli Europei vinti dall'Italia nel 2021, apoteosi del progetto Mancini che per quell'avventura ha voluto tutti gli amici accanto a sé.
Tra i tanti ricordi spicca quello dell'ex commissario tecnico della Nazionale che lo conosceva bene, quasi come un fratello. Il racconto è partito dal loro primo incontro: "Sul treno per Coverciano lo vidi per la prima volta, e iniziai a dirgli ‘Perché non vieni alla Samp, vinceremo il campionato'. Quella e stata la prima volta che ci siamo parlati". Nel racconto della vita insieme non sono mancati tanti dettagli, noti e meno noti, per ricordare tutto ciò che Vialli ha rappresentato per il nostro calcio.
Nel lungo viaggio nella memoria Mancini ha parlato anche dell'unico rimpianto che ha nei confronti dell'ex compagno di squadra alla Samp, un sogno mai realizzato che Vialli aveva chiuso nel cassetto e che non è mai riuscito a trasformare in realtà: "L'unica cosa che mi dispiace veramente tanto è che lui aveva un ultimo sogno, quello di diventare presidente della Sampdoria, mi dispiace veramente tanto che non sia riuscito a coronarlo. Forza Samp".