Mancini legge la formazione prima della finale: i giocatori dell’Italia restano senza parole
Ci sono immagini e parole che raccontano meglio di qualsiasi altra cosa come si costruiscono i successi al livello più alto dello sport. Non basta la tecnica, non è sufficiente la tattica, serve altro. È necessario tirare fuori il se stesso più vero e più puro per metterlo al servizio dell'ideale comune. Roberto Mancini è un vincente e sa bene come si fa: un video diffuso come anticipazione della docuserie Rai ‘Sogno azzurro, la strada per Wembley' mostra il CT azzurro sorprendere e commuovere al tempo stesso i suoi ragazzi a poche ore dall'inizio della finale contro l'Inghilterra.
Siamo durante la riunione tecnica, è il momento in cui tensione e sogni vanno a braccetto, bisogna tirare fuori il colpo di teatro che vada dritto al cuore ed all'anima. Il Mancio si mette alla lavagna e comincia a snocciolare la formazione titolare della finale: "Gigio, Dilo, Leo, Giorgio, Spina…". Già, Spinazzola. Schierato titolare a sinistra come dall'inizio degli Europei fino al terribile infortunio contro il Belgio. A quel punto Mancini si gira verso i giocatori e il suo volto si allarga in un sorriso che scioglie lo stupore dei presenti.
Ovviamente Spinazzola, recatosi a Londra con i compagni ma impossibilitato a scendere in campo dopo l'operazione al tendine d'Achille, non sarà titolare quella sera a Wembley, ma le parole del CT spiegano davvero cosa significa essere una squadra, un gruppo, una famiglia. Mancini prosegue con la formazione, piazzando il giocatore giusto sulla fascia sinistra: "Emerson, Giorgio, Marco, Bare, Ciro, Lorenzo e Federico".
Poi il tecnico campione d'Europa si volta nuovamente e fa un breve discorso alla squadra: "Allora, io non ho niente da dire, voi sapete quello che siete. E non siamo qua per caso. Siamo noi i padroni del nostro destino, non l'arbitro, non gli avversari, nessuno. Ok? Voi sapete quello che dovete fare". Parole scandite bene e senza alzare la voce o urlare. Non serve farlo, le parole sono importanti.