Mancini lancia la palla in area per fermare l’avversario: rigore e ammonizione, punita scorrettezza e ignoranza
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Daniel Mancini lancia la palla in area per fermare l'avversario e regala un rigore al Pas Lamia: una gesto scorretto e antisportivo ai massimi livelli da parte del centrocampista del Panathinaikos, che ha decretato la sconfitta per la sua squadra. Un episodio a dir poco irreale perché il calciatore argentino aveva valutato la palla fuori ma non era così: il gesto fatto poco dopo è frutto di slealtà e ignoranza, perché dimostra di non conoscere il regolamento dello sport che pratica.
Il Panathinaikos cade in casa del Pas Lamia per 3-1 e si allontana dalle prime due della classifica, Olympiacos e AEK, ma a far più notizia e rumore è stato questo episodio clamoroso e a dir poco assurdo.
Mancini lancia la palla in area per fermare l'avversario: rigore e ammonizione
Mancini è convinto che la palla stia per uscire dal campo e va a prendere un secondo pallone per velocizzare la rimessa, visto che il Panathinaikos sta perdendo 2-1 in casa del Pas Lamia: il pallone, però, non esce perché Furtado lo va a recuperare puntando la porta di Bartłomiej Dragowski, ex Fiorentina e Spezia. A quel punto il centrocampista argentino calcia un secondo pallone in area verso l’avversario per fermare l’azione, provocando calcio di rigore e beccandosi l'ammonizione.
L'avversario ha capito che il giro del pallone gli avrebbe permesso di arrivare a prenderlo all'interno del campo e con un grande scatto è andata a riprenderla continuando l'azione: un modo completamente diverso di vedere il gioco anche dettato dal momento perché Furtado aveva da poco segnato la rete del vantaggio del Pas Lamia e cercava di difendere il risultato mentre Mancini doveva recuperare e voleva riprendere subito con il fallo laterale perché aveva ‘battezzato' fuori la palla.
Due diverse prospettive che mostrano anche un altro lato della medaglia: la maggior parte dei calciatori non conosce le regole del gioco e questo lo si capisce dalla reazione che hanno avuto, in campo e fuori, dopo l'assegnazione del calcio di rigore. Mancanza di correttezza e ignoranza.