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Mancini in difficoltà in conferenza, interviene l’addetto stampa della FIGC: “Un’altra domanda”

Oggi pomeriggio a Torino l’Italia di Roberto Mancini sarà impegnata nella finale per il terzo posto della Nations League contro il Belgio: è la sfida tra i campioni d’Europa e la squadra numero uno del Ranking mondiale. La conferenza stampa di vigilia ha vissuto un momento di grande difficoltà per il CT azzurro: “Non so se andrò in panchina…”.
A cura di Paolo Fiorenza
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L'Italia è impegnata oggi a Torino nella finale per il terzo posto della Nations League contro il Belgio e gli azzurri non hanno alcuna intenzione di snobbare il match: il loro status appena acquisito di campioni d'Europa richiede massimo impegno contro ogni avversario, per legittimare il fresco titolo. Men che meno si può derubricare la gara contro De Bruyne e compagni come una qualsiasi amichevole, visto che parliamo della squadra numero uno del Ranking FIFA.

La classifica per Nazionali è essa stessa un'ulteriore motivazione per vincere allo Juve Stadium. "Il nostro Ranking va consolidato, mentre il Belgio è primo e nel sorteggio per il Mondiale non avrà problemi – spiega il CT alla vigilia – Non saranno demotivati, ma avremo motivazioni diverse". E tuttavia comprensibilmente rispetto alla partita persa con la Spagna ci sarà un po' di turnover: "Qualcosa cambieremo. Per scegliere chi giocherà guarderò soprattutto le condizioni fisiche". In campo dal 1′ dovrebbero esserci Acerbi, Locatelli, Pellegrini, Berardi e Raspadori, che a San Siro erano in panchina.

La conferenza di sabato sera – in cui Mancini era affiancato da Jorginho – ha vissuto un momento di imbarazzo proprio all'ultima domanda, quando un giornalista presente ha chiesto al CT: "In settimana il suo nome è uscito nell'inchiesta dei Pandora Papers, volevo chiedere se è possibile avere un commento su quello che abbiamo letto e sulla vicenda". La domanda si riferisce all'inchiesta giornalistica internazionale, in Italia diffusa dal settimanale L'Espresso, sulle società offshore in paradisi fiscali intestate a centinaia di nomi noti della politica, dello spettacolo, ma anche dello sport. Dalle carte sono spuntati anche Roberto Mancini e Gianluca Vialli.

Mancini non se l'aspettava che la vicenda fosse tirata fuori in conferenza ed ha abbozzato un sorriso stiracchiato, mentre immediatamente è intervenuto in suo soccorso Paolo Corbi, responsabile della comunicazione della FIGC, rivolgendosi al giornalista: "Scusa, siamo alla vigilia di una partita, di una finale terzo e quarto posto di una competizione europea, quindi se vuoi parliamo di calcio, di altre cose non è questa la sede e il momento. Se hai l'altra domanda per Jorginho…". Al che Mancini ha provato a sdrammatizzare il momento con una battuta: "Magari domani non so se sarò in panchina, magari andrò a portare i soldi…".

Poi lo scambio è proseguito tra l'addetto stampa federale e il giornalista: "Era solo perché ne abbiamo parlato in settimana…", "Ne avete parlato voi, noi no", "È difficile non parlarne quando si ha la possibilità", "Noi parliamo delle partite, ti capisco, ma noi preferiamo parlare di calcio". Ed a quel punto la conferenza si è chiusa con un'ultima risposta di Jorginho.

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