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Manchester United allo sbando e nessuno fa nulla: la gestione surreale del club più ricco al mondo

I tifosi del Manchester United hanno chiesto l’esonero di Solskjaer dopo la sconfitta umiliante con il Liverpool a Old Trafford. Ma vuoto a livello gerarchico, per la posizione del vice-presidente esecutivo Woodwavrd, si riflette a cascata anche sulla squadra e lascia il manager in balìa degli eventi, nel bene e nel male.
A cura di Maurizio De Santis
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La sconfitta devastante del Manchester United contro il Liverpool ha rinfocolato le critiche durissime nei confronti del manager, Solskjaer. Cinque gol incassati a Old Trafford (e alla fine del primo tempo il risultato era già di 0-3) sono un'onta difficile da dimenticare. Il calendario non aiuta e mette ulteriore pressione: Tottenham e Manchester City in campionato, Atalanta in Champions League. "Guardare avanti", è l'input del tecnico che al momento nulla può fare se non aggrapparsi all'orgoglio e alla sequenza degli impegni che possono rappresentare uno stimolo.

Il termometro segnala burrasca, la brutta reazione di Cristiano Ronaldo (scalcia un avversario a terra nel tentativo di prendergli il pallone) è la punta dell'iceberg rispetto a nervosismo che serpeggia in seno alla squadra. Lo stesso CR7 è uno dei nodi da sciogliere, uno dei dei "problemi" più ingombranti per l'allenatore e per l'assetto della squadra. Il portoghese sbroglia matasse ingarbugliate, come accaduto contro la ‘dea' o lo Young Boys in Coppa, ma è lui stesso, il suo dover essere in campo per forza e in un certo modo, a rappresentare il lato debole di Solskjaer.

I tifosi chiedono la testa dell'allenatore, funziona sempre così quando la squadra gioca male e risultati non arrivano. Ma scaricare solo su di lui la responsabilità di una situazione del genere offre una spiegazione parziale del caso. Oltre alla questione Ronaldo c'è un altro spunto che si fa strada sui tabloid: ovvero, l'incertezza sul processo decisionale del Manchester United. Un vuoto a livello gerarchico che si riverbera a cascata anche sulla squadra e lascia il manager in balìa degli eventi nel bene e nel male.

Chi potrebbe mai esonerarlo? Non il vice presidente esecutivo, Ed Woodward, che ha rassegnato le dimissioni dopo il fallimento del progetto Super Lega e lasciato il posto vacante. Non è chiaro se la proprietà accetterà il suo addio, passando alla nomina di un nuovo dirigente, oppure respingerà quell'atto.

È lui ad avere la gestione operativa. È lui a scandire le azioni del processo decisionale, a fare da collante tra la proprietà americana (i Glazers) e il mondo United. È lui, tanto per fare un esempio chiarificatore, ad aver nominato Solskjaer, José Mourinho oppure Louis van Gaal. E nessuno per adesso è in grado di colmare questo vuoto di potere. Ecco perché al momento ipotizzare un licenziamento dell'attuale manager – sempre che la situazione non precipiti e diventi disastrosa nelle prossime 3 partite – è difficile. Ecco perché in questo clima d'incertezza anche l'appeal di una figura molto esigente come Antonio Conte scalda l'animo dei tifosi ma dal punto di vista "tecnico" non può andare oltre i desideri e i sondaggi.

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