Manchester City sabotato dai propri tifosi durante i rigori: nel momento decisivo è sparita la palla
Bernardo Silva è nei pressi del dischetto per battere il rigore contro il Real Madrid. Si guarda intorno, è nervoso, alza le braccia ed esprime frustrazione. Il pallone è scomparso, non ce n'è nemmeno un altro pronto perché possa calciare subito. L'arbitro, Daniele Orsato, che è vicino non sa che fare: si volta verso le panchine e i collaboratori e gesticola in maniera evidente.
Che fine ha sfatto la sfera? Poco prima, dopo aver sbagliato il penalty, Luka Modric l'aveva calciata verso il pubblico per rabbia: proprio lui, sempre così freddo e preciso, aveva fallito un'occasione così importante, che poteva pesare sulla qualificazione. Trascorrono 40 secondi prima che venga rilanciata in campo e torni nella disponibilità dei calciatori.
Il portoghese prova a prenderla da solo ma viene preceduto dal portiere, Andriy Lunin. Si perdono altri attimi preziosi e in quegli istanti, in cui ogni minimo dettaglio fa la differenza, quel piccolo incidente può avere influito sulla concentrazione e sulla serenità del giocatore del City, oltre che sull'inerzia della sequenza perché quello era il momento in cui serviva consolidare il vantaggio acquisito grazie alla rete di Julian Alvarez e all'errore di Modric.
È una deduzione che arriva dall'interpretazione di quella situazione paradossale: a trattenere la palla sono stati gli stessi tifosi di Manchester, un'azione di disturbo che ha avuto conseguenze devastanti a giudicare dal modo in cui Silva ha poi battuto dagli undici metri: conclusione centrale, debole che l'estremo difensore ha bloccato senza patemi. È rimasto immobile, sapeva già tutto.
In diretta tv Rio Ferdinand è stato chiaro: "Quaranta secondi sono tanti. Potrebbe non sembrare un tempo così lungo ma lo è quando sei sul dischetto ad aspettare. È anche un peccato, perché sono gli stessi tifosi del Manchester City a ritardare la battuta del rigore".
Lunin aveva il 33.3% delle probabilità di aver fatto la scelta giusta, è stato lui stesso a spiegarlo nel dopo gara parlando della strategia studiata in caso di calci di rigore: "C'erano tre giocatori con i quali avevamo dubbi se fosse o meno il caso che restassi fermo al centro della porta – ha spiegato l'estremo difensore -. Ne abbiamo scelto solo uno perché ci sono cinque tiri e non puoi fare così con tutti ".
La fortuna, e non solo, ha aiutato il portiere ucraino. È stato Kepa a suggerirgli come piazzarsi tra i pali e cosa fare quando ha saputo che Bernardo Silva sarebbe andato sul dischetto. Aveva memoria di quel che accadde nel 2019 quando era al Chelsea e in finale di Carabao Cup venne beffato proprio da una conclusione del portoghese.
Si lasciò ingannare dal movimento dell'avversario, si tuffò ma la traiettoria centrale del tiro lo beffò. Nel conciliabolo con Lunin, che ha ricevuto consigli anche da Rudiger sul tiro di Kovacic, deve avergli raccomandato proprio questo: sta fermo, tirerà di nuovo in quel modo. Aveva un terzo delle possibilità per fare la cosa giusta, gli è andata bene. Il Real Madrid è in semifinale col Bayern Monaco.