Manchester City, Guardiola e l’ossessione per la Champions League: “Se non la vinco avrò fallito”
Pep Guardiola è stato chiamato dal Manchester City per due motivi: accrescere l'appeal del club a livello globale con il gioco e vincere la Champions League. Il tecnico catalano è riuscito nei primi due obiettivi ma non è riuscito ancora a portare la "Coppa dalle grandi orecchie" a Etihad e ormai vede questo torneo come una vera e propria ossessione. Il manager dei Citizens in un'intervista esclusiva alle telecamere di DAZN, che sarà disponibile in piattaforma da venerdì, ha fatto capire che la Champions è un pensiero fisso: "Bisogna vincere perché non so che proverei nel vedere che ancora non è successo. Ci ho provato il primo anno, il secondo, il terzo, il quarto…gli anni in cui sono stato qui. Se posso giocarla, posso vincerla. Se non la vinco avrò fallito ma l'importante è averci provato. Quello che ho vinto non mi dà il diritto morale di saperne di più".
Dopo i tanti trofei vinti nelle scorse stagioni, quest'anno Pep è fermo alla sola Coppa di Lega e questa cosa non lo fa vivere sereno ma accetta la situazione: "Se non vinci, che fai? Nello sport si perde più di quanto non si vinca. Ho cercato di mantenere la calma dopo un successo, ho cercato di non dormire male la notte dopo una sconfitta e ricominciare di nuovo. È la cosa migliore".
Guardiola: Zidane ha dimostrato la sua capacità
Il primo ostacolo verso la finale e la Champions si chiama Real Madrid, che il City affronterà nel ritorno degli ottavi all'Etihad Stadium dopo la vittoria per 2-1 ottenuta al Santiago Bernabeu. Il risultato favorisce la squadra di Guardiola ma il manager dei Citizens non ha nessuna intenzione di sottovalutare i merengues e Zinedine Zidane: "Se ha fatto quello che ha fatto, vincendo tre Champions consecutive e togliendo tre scudetti al Barcellona quando il Barcellona ha dominato negli ultimi 10 anni come mai nessuno nel mondo, dimostra la sua capacità".
Guardiola: Liverpool rivale più duro della mia carriera
Infine Guardiola si è soffermato sul Liverpool, che quest'anno non ha lasciato scampo al Manchester City e ha riconosciuto i meriti della squadra di Jurgen Klopp: "Il rivale più duro che abbia mai affrontato nella mia carriera è il Liverpool di quest'anno e dello scorso. Domina in tutto. Se ti lasci dominare ti blocca in area e non ne esci più. E quando li domini, corrono come nessun altro. E sono velocissimi nell'indietreggiare. Sono molto forti anche nella strategia".