Maldini racconta la vera storia di Sweet Years: “Viene uno che fa un cuore e pensiamo non male”
Agli inizi degli anni 2000 è stato fra i brand più popolari, il più richiesto dai ragazzi che sognavano di diventare come i loro idoli: il marchio Sweet Years ha lasciato il segno nella moda italiana di inizio millennio ma anche nella storia della Serie A grazie ai suoi due fondatori, Paolo Maldini e Christian Vieri.
Forse i più giovani non ricorderanno di quando la maglia bianca con il cuore rosso fece la prima apparizione nel campionato italiano. A rinfrescare la memoria ci ha pensato l'ex difensore rossonero, ospite del podcast Muschio Selvaggio condotto da Fedez. Nel corso della loro chiacchierata il rapper gli ha chiesto che fine avesse fatto il brand di moda, creato nel lontano 2003: il marchio esiste ancora e produce nuove collezioni, di cui i due calciatori sono ambassador principali.
"Noi calciatori avevamo contribuito a rendere grande Guru, quindi abbiamo pensato di fare qualcosa di nostro", ha raccontato Maldini svelando com'è nata l'idea di intraprendere un percorso nel mondo della moda assieme a Vieri. "Ci siamo trovati a casa mia per cercare un nome e una grafica carina. Siamo stati giorni, abbiamo fatto incontri su incontri. Poi è venuto fuori uno che ha fatto questo cuore e abbiamo detto che non era male. Come nome ne abbiamo scelto uno inglese, poi è partita così ed è stato molto divertente. È nata così ed è diventata un fenomeno incredibile".
L'idea di creare Sweet Years è venuta quasi per caso ai due calciatori che sono stati travolti da una popolarità incredibile. Una grande spinta è arrivata anche dalla pubblicità occulta messa in scena proprio durante le partite: in quell'anno Bobo Vieri dopo ogni gol esultava togliendosi la maglia, così da mostrare l'abbigliamento del suo brand che portava sempre sotto la divisa della squadra. Fu quella la prima apparizione pubblica del nuovo marchio che suscitò subito la grande curiosità di tutti i tifosi.
Anche Maldini adoperò la stessa tecnica, mostrando i capi targati Sweet Years alla fine di ogni partita, con il logo del cuore rosso sempre ben visibile. La loro strategia di marketing contribuì al cambio di regolamento voluto dalla Lega Serie A: dal 2004 infatti è stata introdotta la regola di punire con un cartellino giallo chiunque esulti togliendosi la maglia oppure alzandola per mostrare una scritta o un marchio, proprio per fermare il fenomeno introdotto da Vieri e Maldini.
La popolarità di Sweet Years era cresciuta a dismisura anche fuori dal calcio, diffondendosi soprattutto tra i ragazzi più giovani. Addirittura il logo è stato introdotto nel popolare videogioco PES4, dove gli utenti avevano la possibilità di personalizzare le divise della propria squadra introducendo sul petto il celebre cuore rosso.
Negli ultimi anni il marchio non è più sotto i riflettori come un tempo ma esiste ancora, come confermato da Maldini: "Quell'idea di marketing è un po' cambiata, il mercato è cambiato, avevamo ognuno la nostra vita. Esiste ancora, siamo comunque soci. C'è da vent'anni, escono nuove collezioni ma non ce ne occupiamo". Sweet Years ha da poco spento venti candeline e ha celebrato il compleanno condividendo su Instagram alcuni scatti dei giocatori, diventati iconici per aver portato quel logo sui campi della Serie A.