Maldini non sapeva nulla del Milan in Superlega: “Mai stato coinvolto”
Poco prima del match contro il Sassuolo, Paolo Maldini è intervenuto sulla questione della Superlega che aveva visto il Milan tra i protagonisti iniziali, come socio fondatore insieme ad altre 11 società. Ma davanti alla domanda sul perché la società avesse aderito a questa iniziativa fulminea che ha scatenato uno tsunami nel mondo del calcio, l'ex stella rossonera ha risposto sorprendendo tutti: "Vorrei precisare che non sono mai stato coinvolto nelle discussioni sulla Superlega. Ho saputo domenica sera come tutti voi, l'ho saputo dal comunicato congiunto"
Una risposta che lascia aperta la porta a tante domande su come sia stata gestita una situazione che poi si è velocemente ritorta contro a chi l'aveva costruita: nel giro di 48 ore dal comunicato, c'è stata l'opposizione ferrea di tutte le istituzioni calcistiche nazionali e internazionali, dei tifosi, dei giocatori e degli allenatori. Fino ai primi tentennamenti e marce indietro dei club inglesi, fino alla sospensione del progetto.
La scelta di aderire si è decisa a livello più alto rispetto ai dirigenti. Cosa ho pensato? Che vi fosse effettivamente un po' di confusione sulla questione. Non ho intenzione di esentarmi da prendermi la responsabilità e voglio scusarmi con i tifosi. Non solo del Milan ma dei tifosi in generale, che si sono sentiti traditi nei principi fondamentali dello sport
Parole che cozzano apertamente con gli intenti della Superlega e del progetto iniziale, al quale solo oggi il Milan ufficialmente ha declinato la partecipazione. Il progetto, infatti, includeva un torneo elitario, ad invito e a numero chiuso, cozzando con lo spirito sportivo delle attuali competizioni. Un tentativo, risultato maldestro per rilanciare il sistema e che si è visto ostacolare da chi il sistema lo alimenta, i tifosi: "Nel 2021, un dirigente sa bene che i ricavi sono importanti e la sostenibilità è importante. Il problema è decisamente un altro e dobbiamo domandarci fino a che punto possiamo spingerci. Risposta complicata ma di certo non fino a cambiare i principi dello sport, che sono costituiti da sogni aperti a tutti"