Maldini all’Uefa: “Le critiche? Ho vinto 5 finali su 8, ma si ricordano solo di Istanbul”
Non è un periodo semplice per Paolo Maldini. Il direttore tecnico del Milan, insieme agli altri componenti della dirigenza, è finito sul banco degli imputati per il difficile avvio di stagione della squadra rossonera costato l'esonero a Marco Giampaolo sostituito da Pioli. Ha le spalle larghe Maldini che nella sua ultima intervista al sito dell'Uefa ha parlato anche di altre critiche, quelle impietose per la rocambolesca finale di Champions persa a Istanbul contro il Liverpool. La leggenda rossonera non può che "sorridere" pensando al fatto che alcuni tifosi diano più peso a quella debacle, piuttosto che alle 5 finali vinte nella sua eccezionale carriera.
Maldini all'Uefa parla delle critiche per la finale di Champions persa contro il Liverpool a Istanbul
Paolo Maldini si reso protagonista di un viaggio all'indietro nel tempo. Ai microfoni del massimo organo calcistico continentale, l'ex terzino e attuale dirigenze del Milan ha parlato del suo percorso eccezionale da calciatore, e in particolare sulla finale di Champions 2004/2005, rimasta nella storia per l'incredibile sconfitta rossonera dopo un vantaggio di 3 gol nel primo tempo. Un match che è rimasto nella storia, impossibile da dimenticare anche per Maldini. Il direttore tecnico milanista non può però che sorridere amaramente pensando che quel ko contro il Liverpool ha messo in ombra altri risultati eccezionali: "Il calcio è imprevedibile e le cose non sono mai scontate. È anche la bellezza di questo sport. La cosa che mi fa ridere è che ho giocato 8 finali, ne ho vinte cinque ma si ricorda sempre solo quella di Istanbul. Ha senza dubbio lasciato un segno importante. Eravamo favoriti, avevamo giocato meglio e il gioco non aveva mai cambiato padrone. Siamo stati sempre pericolosi. Quando accetti certe sconfitte poi però è più facile avere nuove chance".
Maldini e la rivincita con il Milan sul Liverpool ad Atene
Due stagioni dopo infatti il Milan non si è lasciato sfuggire l'occasione di prendersi la rivincita contro i Reds nella cornice di Atene. Anche questa fu una sfida rimasta nella mente e nel cuore di Maldini: "L'inizio di stagione fu difficoltoso e ricordo poco di quella partita. Ho in mente i gol di Inzaghi e la fine della partita, con la festa. Un'altra cosa divertente: quando mi sono operato a tre giorni dalla finale, ogni volta che mi risvegliavo mi chiedevo se avessi vinto o perso: dopo qualche secondo di panico, mi ricordavo della vittoria e mi riaddormentavo felice".
Il rapporto tra Maldini e il Milan
Vittorie, sconfitte, gioie e dolori per quella che è stata senza dubbio per Maldini, l'esperienza professionale della vita. 31 anni in rossonero per Paolo che ha iniziato nel 1978 nelle Giovanili, diventando poi un'icona della prima squadra fino al 2009. Ora per lui una nuova avventura da dirigente con una certezza, quella che niente scalfirà il suo feeling con la formazione rossonera: "Il mio rapporto con questo club è nato nel 1978 e non si è mai concluso. Il fatto che sia nato un legame con la famiglia negli anni Cinquanta (anche il papà Cesare ha lasciato il segno con il Milan, ndr) dice tutto".