“Mai più in Nazionale piuttosto che con l’Italia”: era un anno fa, oggi Joao Pedro è il 10 azzurro
Da oggi si gira pagina e si riparte, leccandoci le ferite della mancata qualificazione ai prossimi Mondiali. Ferite profonde, che l'Italia – clamorosamente battuta giovedì scorso dalla Macedonia del Nord a Palermo – cercherà di lasciarsi alle spalle con le cure dello stesso medico che l'ha portata prima al trionfo degli Europei e poi a bissare il disastro della gestione Ventura, ovvero Roberto Mancini. La permanenza ina panchina del Ct jesino sembra ormai certa alla luce delle sue dichiarazioni alla vigilia dell'inutile match che la Nazionale giocherà stasera in Turchia, e dunque già si può iniziare a ragionare sul nuovo ciclo: la squadra azzurra giocherà a giugno la ‘Finalissima' intercontinentale con l'Argentina a Wembley e nello stesso mese sarà impegnata in Nations League nel girone eliminatorio assieme a Germania, Inghilterra e Ungheria.
Nella partita di Konya contro Calhanoglu e compagni, si vedranno in campo dal 1′ molti volti che a Palermo erano in panchina o addirittura in tribuna e che potrebbero dare una bella rinfrescata al gruppo nel prossimo futuro: Pessina e Tonali a centrocampo, Zaniolo e la coppia del Sassuolo Scamacca-Raspadori in attacco. In quest'ultimo reparto non sarà titolare – ma troverà spazio nel secondo tempo – il cagliaritano Joao Pedro, alla sua seconda presenza con l'Italia dopo l'esordio assoluto all'89' contro la Macedonia del Nord, appena tre minuti prima che Trajkovski ci facesse fuori dai Mondiali.
Il 30enne di Ipatinga ha vissuto e giocato in Brasile fino al 2010, quando arrivò in Italia acquistato dal Palermo. Quell'anno trascorso in Sicilia fu galeotto per il cuore di Joao Pedro, visto che conobbe Alessandra, che poi sarebbe diventata sua moglie e gli avrebbe dato due figli. Da lì il passaggio a Vitoria Guimaraes, Penarol, Santos, Estoril ed infine nel 2014 il ritorno in Italia per giocare nel Cagliari, che da allora è diventata la sua nuova casa e di cui è capitano. Cittadino italiano dal 2017, l'attaccante all'inizio di quest'anno ha avuto il via libera dalla FIFA per vestire la maglia della nostra Nazionale, avendo giocato col Brasile solo a livello di Under 17, con cui nel 2009 disputò il Sudamericano di categoria.
Mancini lo ha dunque convocato prima per lo stage di fine gennaio e poi per i playoff mondiali, ed è probabile che rivedremo Joao Pedro – da qualche anno uno dei migliori attaccanti del nostro campionato, numeri alla mano – anche nella ricostruzione dell'Italia da giugno in poi, soprattutto considerando i nostri problemi nel reparto offensivo, autentico tallone d'Achille che ci è costato il Qatar. La fiducia nel giocatore è resa ancora più evidente dall'investitura che ha ricevuto per il match contro la Turchia da parte di Mancini: in assenza di Lorenzo Insigne, tornato in anticipo a casa, sarà infatti proprio Joao Pedro a portare sulle spalle il numero 10 azzurro. Un simbolo pesante, che porta con sé parecchie responsabilità.
Dal canto suo, il cagliaritano sembra aver sposato con convinzione la causa dell'Italia, cambiando radicalmente idea rispetto al maggio del 2021 – dunque meno di un anno fa – quando in un'intervista ad un sito brasiliano dichiarò con molta fermezza che non avrebbe mai indossato la maglia azzurra: "Ho la cittadinanza italiana, ma non ho mai pensato di giocare per la Nazionale italiana – disse a Calciopedia – Io in particolare non potrei. Primo perché sono brasiliano. Punto. Rispetto e amo l'Italia. Ho un legame molto forte, visto che mia moglie è italiana, i miei due figli sono nati qui, ho una storia in Italia, ma di giocare per la Nazionale italiana non l'ho mai pensato. E non perché non lo voglia, ma non credo di meritarmelo. Lo paragono ad andare in guerra: se devo andare, vado per il Brasile perché sono brasiliano e muoio per il mio Paese. Ho giocato più di 50 partite con le giovanili brasiliane, so quanto sia diverso quando indossi quella maglia, è indescrivibile. Preferisco non andare mai più in Nazionale, cosa che può succedere, piuttosto che andare nella Nazionale italiana, non importa che io abbia la cittadinanza". Dichiarazioni superate in scioltezza: evidentemente Roberto Mancini e la FIGC sono stati abbastanza convincenti da far cambiare idea a Joao Pedro, che stasera vedremo in campo con la leggendaria maglia indossata in passato da Rivera, Baggio, Del Piero e Totti.