video suggerito
video suggerito

Macelleria messicana allo stadio, dai video un disegno inquietante: “La polizia era complice”

Si è rischiata la carneficina in Messico e il bilancio degli scontri tra i tifosi di Queretaro e Atlas è durissimo. Dai video e dalle foto però emergono le lacune della polizia e della sicurezza, con un’ipotesi clamorosa.
A cura di Marco Beltrami
34 CONDIVISIONI
Immagine

Il mondo vive con il fiato sospeso per gli sviluppi della guerra tra Russia e Ucraina. Ecco perché ci si aspetta ancor di più che lo sport e il calcio siano veicoli di messaggi positivi, di solidarietà e di pace. Proprio per questo le immagini di quanto accaduto in Messico risultano ancora più scioccanti. Il match tra Queretaro e Atlas valido per il massimo campionato locale, si è trasformato in una vera e propria guerriglia tra i tifosi delle due squadre. Le foto e i video di quanto accaduto sono un pugno nello stomaco e raccontano una violenza folle che si è trasferita dagli spalti sul terreno di gioco.

Cosa è accaduto in Messico, guerriglia tra i tifosi di Queretaro e Atlas

C'erano tutte le premesse per assistere ad una sfida equilibrata e divertente a Queretaro e invece nella ripresa, con la squadra ospite in vantaggio di un gol, il calcio è passato in ultimo piano. Il settore dei tifosi dell'Atlas è stato preso di mira da sostenitori di casa, e si è scatenato il caos. Scontri durissimi, con l'utilizzo anche di oggetti contundenti e anche a quanto pare di armi da taglio, mentre famiglie con bambini provavano a cercare rifugio nella pancia dello stadio per sfuggire alla follia, con i calciatori fuggiti negli spogliatoi. Alla fine il bilancio è stato gravissimo: 26 feriti, 10 in gravi condizioni (delicate per 3 di questi).

Le immagini delle violenze in Messico e la caccia ai responsabili

Le immagini circolate anche sui social, delle violenze hanno messo in dubbio la versione ufficiale secondo cui non ci sarebbero stati morti. Infatti in alcuni scatti si vedono dei corpi giacere immobili nell'impianto, vittime dei colpi ricevuti. Le autorità però hanno chiarito che queste persone sono state successivamente identificate in ospedale e sarebbero dunque ancora vive. La Procura locale nel frattempo ha aperto un'indagine per il reato di tentato omicidio. A bocce finalmente ferme, con la situazione finalmente tornata alla normalità, è lecito chiedersi come sia stato possibile che le due tifoserie siano entrate in rotta di collisione con questa facilità.

La sicurezza dello stadio apre i cancelli ai tifosi violenti

Dito puntato in particolare sull'atteggiamento della polizia e degli addetti alla sicurezza (affidata ad una società privata) presente allo stadio. Curioso innanzitutto come gli elementi schierati dalla security siano stati pochi, in una partita comunque considerata a rischio alla luce della rivalità tra le tifoserie che risale al 2007, quando l'Atlas che non aveva niente da chiedere al suo campionato vinse con i Gallos contribuendo alla loro retrocessione. Stanno facendo discutere e non poco anche alcuni video che immortalano gli addetti ai lavori che aprono i cancelli ai violenti, permettendo così agli ultrà dell'Atlas di entrare a contatto con quelli avversari.

La polizia ferma mentre sugli spalti succede di tutto

Come se non bastasse poi altri contenuti caricati sul web, mostrano poliziotti con l'equipaggiamento antisommossa fermi sul terreno di gioco quasi ad osservare quello che accade sugli spalti senza intervenire. In un caso un componente della panchina della squadra ospite chiede spiegazioni all'agente, che non fa una piega. In un altro video ecco un addetto alla sicurezza invece comunicare tranquillamente al telefono mentre alle sue spalle succede di tutto, con scontri e fuggi fuggi.

Il tifoso ferito accusa la polizia e mostra il colpo ricevuto

Ad avvalorare la tesi sull'inspiegabile atteggiamento di polizia e sicurezza, ecco anche il racconto di uno dei tifosi dell'Atlas presenti a La Corregidora de Querétaro. Fran Ceballos con una vistosa benda sulla testa, ha rivelato di essere stato colpito anche da un agente: "Tutto era normale, e non c'era motivo per noi di lottare. All'improvviso abbiamo visto che i tifosi di Querétaro hanno iniziato a correre fuori dalla loro zona, venivano verso di noi, li abbiamo visti apparire dalla nostra sinistra, per metterci all'angolo. Mi hanno colpito con un tubo. Si sono fermati nell'area della famiglia, hanno iniziato a picchiare le nostre famiglie. Hanno continuato a correre verso di noi, ci hanno ingabbiato e la polizia, invece di proteggerci, ha aperto le porte delle sbarre per poterci picchiare".

A suo dire, inevitabile pensare che il tutto fosse stato programmato, con il benestare implicito della polizia e della sicurezza, visto che i tifosi di casa avevano al seguito anche armi e oggetti pericolosi: "Probabilmente tutti erano già d'accordo. C'era una revisione abbastanza rigida per noi, non potevamo passare chiavi, monete, portafogli, catene, anelli o cinture. Loro (i fan di Querétaro, ndr) hanno portato oggetti contundenti, alcuni hanno portato una pistola, io non so come li hanno presi, e come hanno potuto portarli".

Insomma, una vergogna che rappresenta una macchia nera per tutto il calcio messicano. E il governatore di Queretaro ha già evidenziato la necessità di andare a fondo per cercare i responsabili degli scontri, e chi con il suo comportamento ha reso possibile il tutto: "Rivedremo tutte le azioni pubbliche e private per determinare le responsabilità per l'azione o l'omissione. Punire ciò che deve essere punito, correggere ciò che deve essere corretto e sanzionare chi deve essere sanzionato". Per questo Mauricio Kuri, ha chiesto alla Procura di determinare tempestivamente e velocemente, di fare chiarezza su tutto: società, dirigenti, squadre, pubblici ufficiali, tifosi, e componenti di sicurezza pubblica e privata.

34 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views