L’urlo di Griezmann quando Sanchez sbaglia il rigore: un insulto senza alcun rispetto
C'è modo e modo di vincere, ma anche di vivere una partita: più alto è il livello, più il rispetto dei campioni che si ha davanti dovrebbe essere la via maestra. Antoine Griezmann è un giocatore sublime, la scintilla di classe pura nel rabbioso Atletico Madrid di Simeone, ma durante la sequenza finale dei calci di rigore degli ottavi di finale di Champions League contro l'Inter, si è lasciato andare ad un brutto insulto ad Alexis Sanchez quando l'attaccante nerazzurro ha fallito il suo penalty: "Es un cagón, el chileno es un cagón!". Ovvero gli ha dato del fifone, per dirla in maniera edulcorata, uno che se la fa sotto nei momenti decisivi.
Sanchez era entrato nel primo tempo supplementare al posto di Thuram ed era chiaro che Simone Inzaghi puntava forte sull'esperienza e la personalità del 35enne cileno per fargli battere uno dei rigori nel caso il risultato fosse rimasto fermo sul 2-1, punteggio che pareggiava l'1-0 dell'andata, come poi effettivamente accaduto. Ma il Niño Maravilla si è fatto ipnotizzare da Oblak, come poi sarebbe successo a Klaassen, mentre Lautaro ha poi sparato alto consegnando la qualificazione ai quarti all'Atletico.
Sul rigore che Sanchez si è fatto parare, le telecamere hanno inquadrato Griezmann in panchina (era stato sostituito da Saul) che insultava l'interista ridendone con Rodrigo De Paul, anche per caricare i suoi compagni che ancora dovevano calciare il proprio penalty. Pur non essendo tornato su questo episodio in conferenza stampa, Griezmann spiega di aver vissuto con grande stress i calci di rigore, che gli hanno riportato alla mente il doloroso ricordo della sconfitta della Francia contro l'Argentina nella finale dei Mondiali in Qatar.
"Ero nervoso – ha detto il 32enne francese – l'ultima volta ai rigori era stata la finale della Coppa del Mondo e abbiamo perso. Ma ho avuto fiducia nei miei compagni e oltre a questo abbiamo un portiere incredibile". Nella circostanza le ‘Petit Prince' è stato tutt'altro che regale, a dire poco.