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L’Union Berlino saluta Fischer e riscrive la storia della Bundesliga: in panchina ci sarà una donna

In accordo con l’Union Berlino, Urs Fischer ha deciso di rimettere l’incarico di allenatore, davanti a 14 partite consecutive senza vittorie. La squadra è stata affidata all’oramai ex tecnico dell’Under19 che sarà affiancato da un presenza senza precedenti nella storia della Bundesliga: Marie-Louise Eta, prima donna a sedersi su una panchina del massimo campionato maschile tedesco.
A cura di Alessio Pediglieri
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L'Union Berlino ha deciso in modo consensuale di separarsi da Urs Fischer, l'allenatore che ha conquistato la storica promozione in Bundesliga e poi li straordinario approdo in Champions League, sulla scia del quarto posto dello scorso anno. Ma l'inerzia positiva di quella onda lunga, iniziata cinque anni fa, si è consumata inesorabilmente nell'attuale campionato con una serie di partite consecutive senza vittorie che ha richiesto il cambio tecnico. In panchina siederà l'ex tecnico dell'Under 19 dell'Union, Marco Grote ma soprattutto Marie-Louise Eta, sua vice e prima donna su una panchina della Bundesliga maschile.

Una storia recente che avvicina sempre più l'Union Berlino e il calcio tedesco, con il club della Capitale che è approdato per la prima volta in assoluto in Bundesliga nel 2018-2019 grazie al terzo posto in Bundesliga 2. Una favola che ha poi visto la società mantenere fede alle aspettative del propri pubblico, alimentandone i sogni fino allo strepitoso – e altrettanto epocale – 4° posto dell'anno passato che valse la qualificazione all'attuale Champions League. Tutto sotto la presidenza di Dirk Zingler e la guida tecnica di Urs Fischer, un binomio che resterà per sempre inciso negli annali del club. Malgrado da mercoledì 15 novembre Fischer non è più l'allenatore della squadra.

"Per me personalmente, e probabilmente per tutti i tifosi dell'Union Berlino, questo è un momento molto triste. Mi addolora che non siamo riusciti a interrompere il trend negativo delle ultime settimane" ha spiegato in conferenza lo stesso numero uno dell'Union ufficializzando la separazione dal proprio allenatore. Inevitabile, vista la situazione a dir poco drammatica della squadra in classifica, dove milita in uno sconsolante ultimo posto figlio di 9 partite consecutive senza vittorie, che salgono a 14 considerando anche quelle in Champions e in DFB Pokal, la Coppa di Germania. Impensabile, quando ad inizio anno si stava preparando la più bella avventura sportiva nel migliore dei modi, lavorando anche sul mercato – dove in difesa è arrivato Leonardo Bonucci – e si era partiti col piglio giusto, con 2 vittorie nelle prime due gare.

Poi, il blackout. Quindi la separazione. C'è chi ne aveva visti i presupposti già a Napoli, nel pareggio imposto agli azzurri di Garcia al Maradona dove non era passata inosservata la presenza di Zingler in campo, prima durante (all'intervallo) e a fine match, per dare ancor più coraggio e unità d'intenti a tecnico e giocatori, non riuscendo però a invertire la rotta. Così l'amarissima decisione, concordata però con Fischer con cui si è deciso di attendere la pausa per le Nazionali per permettere all'Union Berlino di subire il cambio tecnico senza scossoni immediati sul campo, metabolizzandone il passaggio nella speranza di una ripartenza migliore. Un ultimo, immenso atto d'amore da parte dell'allenatore che ha riscritto la storia del club per sempre.

Ma a riscrivere la storia della Bundesliga ci ha pensato lo stesso Zingler consegnando la prima squadra nelle mani dell'oramai ex tecnico dell'Under 19 dell'Union, Marco Grote. "Siamo tutti concentrati per uscire dalla zona retrocessione. Era vietato confrontarsi contemporaneamente con differenti scenari alternativi e pensare anche di fare bene in campo. Non si può supportare pienamente un allenatore fino all'ultimo e il giorno dopo sceglierne un altro, non posso farlo" ha spiegato a chi gli chiedesse il perché della scelta di Grote. "La soluzione provvisoria era obbligatoria". Così proprio l'ex tecnico della Primavera avrà il compito di pilotare la squadra fuori dalle sabbie mobili del fondo classifica e si affiderà a Marie-Louise Eta, la sua fidata vice che ha voluto lo seguisse eleggendola di fatto a prima donna in assoluto a sedersi su una panchina del massimo campionato maschile tedesco, la Bundesliga.

E Urs Fischer? Molto probabilmente non resterà a lungo senza lavoro, secondo i media tedeschi, visti anche gli ottimi risultati conquistati nel tempo non certo offuscati dagli ultimi negativi mesi. In particolar modo SportBild lo dà quasi per certo prossimo ct della Svizzera, la nazionale al momento in mano a Murat Yakin che sta attraversando a sua volta un periodo difficilissimo: gli elvetici hanno vinto solo una delle ultime quattro partite e recentemente c'è stato un pareggio per 3-3 contro la Bielorussia nelle qualificazioni agli Europei che non sembra aver rasserenato del tutto l'ambiente. Molti tifosi svizzeri però hanno preso questa anticipazione come quasi uno scherzo, rispedendo al mittente la candidatura di Fischer.

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