L’ultimo schiaffo di Calhanoglu al Milan: “In sei mesi di Inter ho già vinto un trofeo”
Hakan Çalhanoğlu non ha peli sulla lingua quando parla del passato. Se metti le mani alle orecchie dopo aver segnato un gol da ex nel derby è già abbastanza chiaro con quale animo si possa affrontare l'argomento Milan, che fa parte del passato recente ed è l'avversario da battere per lo scudetto. Lo ha lasciato a parametro zero per indossare la maglia dell'Inter. Gli ha fatto gol su rigore e in un amen ha dimenticato ogni cosa. Mercoledì sera sarà in campo contro il Liverpool a San Siro per l'andata degli ottavi di finale di Champions e sa che se il ‘diavolo ci mette la coda' qualcosa può andare storto davvero. Soprattutto se hai dinanzi a te un avversario molto forte, lo stesso che – nemmeno a farlo apposta – ha demolito i rossoneri nel girone di qualificazione.
Lui, Çalhanoğlu, è lì a godersi le sensazioni di una serata che tutti i calciatori vorrebbero vivere assieme alla "sua" Inter. I milanisti, fuori da tutto perché arrivati ultimo nel gruppo, saranno in pantofole davanti alla tv a vedere il "Meazza" colorarsi di nerazzurro. Alla domanda, anche un po' scontata, sul rapporto con la ex squadra il turco replica con serenità serafica anche se esprime concetti molto forti. "Non penso proprio che i miei vecchi compagni e amici del Milan possano tifare per noi…".
È solo l'incipit, una parte della stoccata che si articola in diverse sfumature. Il riferimento al Milan gli apre un mondo e gli offre la possibilità di smarcarsi ancora una volta. "Qui già in sei mesi ho vinto un trofeo che mi mancava – ha aggiunto Çalhanoğlu -. Tengo a tutte le competizioni che disputiamo, anche alla Coppa Italia che ho perso con il Milan. La Champions poi è un sogno, è giusto provarci e crederci. Queste sono partite importantissime a cui un giocatore tiene moltissimo. E ho grande voglia di giocarla".
E se il concetto non è ancora abbastanza chiaro, ne arriva un altro poco dopo che ribadisce con forza come in nerazzurro si senta trasformato e più a suo agio in un ambiente che, rispetto al Milan, "ha una grande mentalità, una mentalità vincente". L'ultimo affondo è come spargere sale sulle ferite, il turco lo strofina chiudendo con una frase molto chiara. "Sono cresciuto anche grazie al lavoro con l'allenatore, gioco in un altro ruolo ma mi sento molto bene. Sono certamente cresciuto dal punto di vista tattico e anche tecnico". Al diavolo il passato, il presente è tutto da scrivere sulle note della Champions.