L’ultimo scenario: il prossimo campionato di Serie A potrebbe avere più di 20 squadre
La prossima settimana il calcio italiano tornerà a giocare le proprie partite in campo, come natura vuole. Per ora, però, gli incontri importanti continuano a svolgersi nei palazzi delle istituzioni calcistiche (o in videoconferenza). Ieri è andata in atto un'assemblea della Lega Serie A che ha avuto un verdetto importante: la maggioranza dei club ha respinto la possibilità di un algoritmo che possa definire la classifica finale del campionato in caso di nuova e definitiva sospensione.
L'idea proposta dalla Figc, un sistema in grado di simulare una graduatoria definitiva in base ad una serie di parametri, non ha convinto le società del massimo campionato, che preferirebbero affidarsi ad una semplice media punti per determinare i piazzamenti finali. Ma soprattutto, vorrebbero il blocco delle retrocessioni nel caso non potesse concludersi il campionato.
È la linea sorprendente con cui la Lega Serie A si presenterà al Consiglio Federale in programma lunedì 8 giugno. Un incontro decisivo per il futuro dei campionati, l'appuntamento nel quale si definiranno, una volta per tutte, le regole da seguire qualora non sarà possibile completare la stagione sul campo. Il blocco delle retrocessioni, più che la bocciatura all'algoritmo in sé, rappresenta una nuova sfida alla Figc da parte del massimo campionato.
Si verrebbe a creare un problema di convivenza (e di inevitabili ricorsi in tribunale) con le esigenze della Serie B, che vuole conservare il format originario con promozioni e retrocessioni; in alternativa, costringerebbe ad un allargamento del numero di squadre partecipanti al prossimo campionato almeno a 22 squadre, eventualità che non è mai piaciuta al presidente federale Gravina.
Il piano della Serie A viene ritenuto eccessivamente ambizioso persino da alcune componenti interne alla Lega, che ritengono flebili le speranze di far passare ai voti la proposta del blocco alle retrocessioni. Ma lunedì, in un modo o nell'altro, il calcio italiano dovrà trovare un accordo definitivo.