video suggerito
video suggerito

L’ultimo quarto d’ora di Inter-Napoli mostra ancora una volta tutti i limiti di Conte

L’unico tiro in porta effettuato dall’Inter nel secondo tempo contro il Napoli è stato il calcio di rigore di Lukaku. Tre in totale le conclusioni rispetto alle cinque dei partenopei che, soprattutto nell’ultimo quarto d’ora, nonostante l’inferiorità numerica hanno fatto tremare Conte (ha tolto un attaccante per inserire un difensore). C’è un altro dato statistico che ribadisce come non sia stata una vittoria da grande squadra ma solo sporca.
A cura di Maurizio De Santis
120 CONDIVISIONI
Immagine

Sparita dal campo nonostante la superiorità numerica per l'espulsione di Lorenzo Insigne. Cosa è successo all'Inter nell'ultimo quarto d'ora della partita contro il Napoli è tutto nella realtà delle cifre a corredo di un match che ha sì permesso a Conte di "mettere in saccoccia" (come rivendicato nelle interviste) una vittoria pesante ma ribadisce tutte le perplessità sul rendimento, sul gioco e sulla dimensione non da grande squadra. Piuttosto, una provinciale che deve salvarsi con la fortuna di avere in rosa Lukaku e soprattutto Handanovic (migliore in campo e decisivo per il risultato).

C'è un dato in particolare che fotografa come i nerazzurri abbiano sofferto in casa contro un avversario organizzato, compatto, pericoloso, capace di ‘stare sul pezzo' (per dirla alla Gattuso) anche quando il risultato e l'episodio del ‘rosso' al capitano ne avrebbero tramortito ogni buona intenzione: l'ultimo (e unico) tiro effettuato nella ripresa è stato il calcio di rigore battuto e realizzato da Lukaku. Il terzo in assoluto dopo la conclusione di Martinez (scaturita più da un errore dei partenopei che da un'azione) e un colpo di testa di Gagliardini, entrambi nel primo tempo.

Restiamo ancora sui quindici minuti in cui è successo di tutto, dal 70° in poi quando l'incontro è salito di tono e ha regalato emozioni: 66 a 34 la percentuale di possesso palla in favore dei campani (60 a 40 quella complessiva), 5 i tiri effettuati dalla formazione di ‘ringhio' (tra cui le 2 parate di Handanovic e il palo di Petagna nel recupero), 4 le grandi possibilità create sempre in favore dei partenopei (in particolare il tacco di Insigne poco prima del ‘vaffa' all'arbitro e dell'espulsione, oltre alle occasioni di Lozano e Zielinski).

Immagine

In mezzo ci sono stati il buio totale, i rischi corsi da Brozovic, che voleva la maglia di Zielinski a tutti i costi (fino a tirarla in maniera plateale), e Skriniar, le scelte di Conte che – in casa, con un uomo in più e in vantaggio di una rete – addirittura toglie un attaccante (Lautaro) e inserisce un difensore (Hakimi) lasciandosi schiacciare dal Napoli. La mappa di calore del match, che fotografa le posizioni medie e più battute, lo ribadisce: nell'area di rigore degli azzurri l'Inter è entrata prevalentemente per calciare il penalty. Però ha vinto e tanto basta, soprattutto se nemmeno a metà stagione sei già fuori dalle Coppe e per la seconda volta consecutiva eliminato ai gironi dalla maggiore competizione continentale per club. Non una vittoria sporca e da grande squadra. Una vittoria sporca e basta.

120 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views