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L’ultimo atto d’amore per Fabian O’Neill, le ceneri sparse sul campo in cui iniziò a giocare

L’ultima volontà del Mago è stata esaudita: le sue ceneri sono state sparse dai familiari sul campetto Paso de los Toros, dove iniziò la carriera calcistica. Tra gli applausi dei presenti, l’ultimo addio del figlio Flavio: “Abbiamo condiviso questo gesto perché vi considerava tutti amici”
A cura di Alessio Pediglieri
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Il lungo addio a Fabian O'Neill, deceduto nel giorno di Natale a soli 49 anni, si è consumato nella giornata di mercoledì 28 dicembre quando la famiglia ha compiuto l'ultimo atto d'amore verso il "Mago", chiudendo idealmente il cerchio della sua vita professionale, riportandolo a casa, sul campo di calcio di Paso de los Toros, in Uruguay, la sua città natale.

Una cerimonia toccante e commossa ha visto i familiari di Fabian O'Neill riunirsi in mezzo al terreno di gioco di Paso de los Toros, per salutare un'ultima volta il 49enne ex centrocampista di Cagliari, Perugia e Juventus, scomparso prematuramente sotto l'effetto devastante di un alcolismo che non lo ha mai abbandonato, trascinandolo alla morte. Un dramma vissuto tragicamente dai propri cari, che lo hanno visto spegnersi nella struttura Medica Uruguaya di Montevideo, dove ha trascorso le ultime ore in coma.

Una fine che ha lasciato sgomenti migliaia di esteti del calcio, sia in Uruguay come in Italia dove "el Mago" ha deliziato le platee di Juve, Perugia e Cagliari, regalando attimi indimenticabili di gran calcio a cavallo tra gli anni '90 e i 2000, soprattutto in rossoblù, la sua seconda casa putativa. Poi, il "sardo uruguayano" come amava definirsi, fece ritorno al suo Nacional, con cui aveva vinto un campionato e in cui concluderà la sua lunga carriera, bagnata anche da 19 presenze in Nazionale, nel 2002, a soli 29 anni. Da quel momento, per O'Neill si spalancarono le porte dei suoi demoni, fatti di abusi di alcool contro cui ha sempre cercato di lottare, alcune volte vincendo, più spesso cedendo al feroce nemico e maledetto compagno di viaggio fino alla fine drammatica.

Dopo il rito funebre e le parole d'amore e di affetto regalate al Mago da parte della sua famiglia, si è consumato così l'ultimo saluto secondo le volontà dell'ex centrocampista: presenti parenti, amici, autorità locali e abitanti della città di Tacuarembo, il figlio Favio ha trasportato le ceneri del papà dal crematorio di Santa Lucía a Paso de los Toros nella giornata del 28 dicembre. Poco dopo le 14:00 locali, tutti si sono riuniti a centro del campetto da calcio dove era iniziata la straordinaria avventura calcistica nel lontano 1988, quando a soli 15 anni O'Neill esordì nelle giovanili del Nacional.

Davanti al ristretto nucleo di presenti, tra cui anche i dirigenti del Club Atlético Defensor de Paso de los Toros e le autorità del Comune, si è proceduto a spargere le ceneri di O'Neill per il campo, in un emozionante e struggente ultimo ritorno a casa, definitivo. Un gesto rappacificatore per regalare al Mago quella serenità mai avuto durante la sua vita, tormentata da un male oscuro che ha provato a scacciare nei fumi dell'alcool.

Già nei giorni scorsi un messaggio della figlia Marina aveva voluto cancellare il dolore con parole dolcissime, ora anche la vedova di O'Neill, Andrea Ramirez non ha perso occasione per donare ulteriore pace dopo infiniti tormenti: "Non ho intenzione di sporgere denuncia perché non voglio ottenere niente, è stato semplicemente un essere umano. Non si sono presi cura di lui; lo hanno mandato in coma. Avrebbero dovuto spostarlo, ma lo hanno solo stabilizzato", ha detto la moglie riferendosi agli ultimi giorni di O'Neill in ospedale dove non avrebbe ricevuto tutte le cure necessarie e sulla cui morte, l'ASSE (l'Amministrazione dei servizi sanitari statali) avrebbe intenzione di aprire una indagine.

"Ho sentito per l'ultima volta l'infinito calore della gente" ha concluso la signora Andrea, tra gli applausi dei presenti in tribuna e lungo il perimetro del terreno di gioco prima che il figlio Flavio regalasse l'ultimo saluto: "Volevo ringraziare le persone che sono venute e che sono sempre state presenti per papà. Gli ultimi giorni sono stati tempi duri, ma abbiamo deciso di fare tutto questo con voi perché siete sempre stati considerati amici, avete sempre aiutato mio padre e la mia famiglia"

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