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L’ultima proposta per salvare il calcio, gare da 60 minuti effettivi: dietro c’è uno studio scientifico

A presentarla è stato David Dein, ex dirigente dell’Arsenal e amico di sempre di Arsene Wenger, oggi nel board dell’Ifab. E nasce da una analisi dettagliata del calcio moderno: “Già oggi il gioco effettivo non va oltre i 60 minuti, tutto il resto è tempo perso e i recuperi creano confusione e polemiche”
A cura di Alessio Pediglieri
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Per salvare il calcio e ridargli il suo valore primario è pronta una relazione più che dettagliata che nei prossimi giorni verrà presentata alla FIFA da parte di David Dein, ex dirigente dell'Arsenal che ha lavorato per anni spalla a spalla insieme ad Arsene Wenger, oggi capo dello sviluppo mondiale della FIFA nonché figura di spicco nell'organismo legislativo dell'International FA Board. La proposta? Ridurre le partite a due tempi di 30 minuti effettivi: "Già adesso la media di gioco già adesso non supera i 60 minuti, tutto il resto è tempo perso".

La proposta di Dein all'Ifab per evitare recuperi oltre il 90′ mai reali

David Dein è pronto a scommettere che la sua proposta avrà successo e verrà ascoltata dal Board che è preposto ai cambiamenti ufficiali nel gioco del calcio. Diversi i motiviche animano l'ex vicepresidente dell'Arsenal: in primis da oltre 30 anni è amico di Wenger, sin dai tempi dei Gunner e con il francese nel direttivo FIFA la strada è aperta. Poi, le discussioni avvenute negli ultimi mesi con i principali arbitri ed ex arbitri inglesi, tutti concordi nell'ammettere che l'attuale sistema di calcolo dei tempi di recupero non corrisponde a realtà. Infine, lo studio analitico di quanto già avviene in Premier League e nei principali campionati europei. "Vorrei vedere due tempi da 30 minuti di gioco effettivo, con il tempo che si ferma quando ci si ferma. Si potrebbe mettere anche un orologio con cui tutti possono vedere quanto realmente manca. Così eviteremo recuperi o troppo lunghi o troppo corti, mai reali".

Lo studio "scientifico" dietro la proposta sui due tempi da 30 minuti

"Già nel campionato inglese ma anche nei maggiori tornei europei accade che l'effettivo tempo di gioco di una partita sia alla fine meno di 60 minuti. Circa 57-58 minuti, tutto il resto è tempo perso" ha spiegato Dein che da mesi studia il fenomeno su i tempi di recupero e il gioco reale. "Ho chiesto a tutti gli arbitri della Premier League, quando il quarto uomo alza la tabella per due, tre o quattro minuti, se è un tempo accurato rispetto alla realtà. La risposta? E' stata sempre ‘No, nessuna possibilità che sia così'. Dunque" ha concluso Dein, "dovremmo essere in grado di sapere quanto dura veramente una partita di calcio, quindi la mia proposta è molto semplice ed efficace".

Da dove nasce l'idea per la proposta del tempo effettivo

Per Dein, dunque, il calcio attuale è inquinato dai recuperi che oramai si protraggono per tempistiche che sempre più spesso portano alla discussione. Dein ha preso come metro la sconfitta dell'Inghilterra nella finale di Euro 2024 contro la Spagna: durante la partita sono stati persi più di nove minuti di gioco, ma alla fine dei 90 minuti sono stati giocati solo quattro minuti supplementari. "Una esultanza di un gol dura normalmente due minuti; un controllo VAR potrebbe durare non meno di due minuti. Poi ci sono gli infortuni, in media durano tra il minuto e i due. Più le sostituzioni. In una partita, sommando tutto questo che avviene regolarmente, si arriva facilmente ai 10 minuti. Questa perdita di tempo è sempre inferiore al tempo effettivamente aggiunto. Semplice, ora il prossimo passo è che l'Ifab accetti di sperimentare la mia proposta"

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